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Fedez: “Prendevo psicofarmaci e balbettavo, la salute mentale in Italia è sottovalutata”

Fedez è stato protagonista di un incontro tenutosi a Torino con i ragazzi di alcuni licei torinesi, incentrato sulla salute mentale. Il rapper ha sottolineato l’importanza di accendere un faro sulla tematica e ha poi aggiunto: “Questa generazione è la cavia dei social. Andrebbero studiate le ripercussioni psicologiche”.
A cura di Ilaria Costabile
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Nonostante il periodo particolarmente turbolento, Fedez è stato protagonista di un incontro con i ragazzi di dieci licei torinesi, organizzato nello spazio del Circolo Lettori di Torino e promosso dall'associazione Acmos. L'argomento è quello della salute mentale, di cui il rapper si è fatto portavoce già nei mesi scorsi, ospite da Fabio Fazio, sottolineando l'importanza di affidarsi a figure esperte che possano sostenere, soprattutto i più giovani che, magari, hanno bisogno di essere supportati.

Fedez ribadisce l'importanza della salute mentale

Il rapper sostiene a gran voce la necessità di affrontare questo argomento con la dovuta attenzione, anche perché spesso la non conoscenza porta al risultato opposto: "In questo Paese si parla così poco della salute mentale che anche chi ha i mezzi ed è privilegiato, come me, può incappare in situazioni tremende. Prendevo tantissimi psicofarmaci tutti insieme che servivano a reprimere gli effetti collaterali l’uno dell’altro. Sono arrivato alla balbuzie, forse lo ricorderete". Fedez ha poi continuato il suo discorso sottolineando come il tema della salute mentale interessi tutti i cittadini, di qualsiasi ceto e fascia d'età

A quel punto ho smesso di prenderli di botto e sono andato in una depressione ancora più acuta. La mia ignoranza sul tema della salute mentale è però un fenomeno che riguarda tutti, non importa il privilegio. Non c’è distinzione di età o sociale. Come fare ad accendere un riflettore su questo tema e far sì che diventi il tema principale di questo Paese? Stiamo parlando della cosa più importante che abbiamo. La salute mentale e fisica devono andare di pari passo. Ma quella mentale in questo Paese non viene considerata. 

E, ancora, ha ribadito che affidarsi ad esperti sia la scelta migliore da fare dopo periodi di difficoltà: "Dopo 7 anni di terapia ho capito che io sono i traumi che mi hanno dato i miei genitori, anche se lo hanno fatto in maniera inconsapevole. Essere genitori è la cosa più complicata del mondo, chiunque lascerà dei traumi. Per questo ha senso parlare dei problemi con le persone care, ma a volte è meglio parlarne con persone esperte". 

La riflessione sulle nuove generazioni

Infine, non poteva mancare una riflessione più ampia sulle nuove generazioni, considerando che è proprio ad un pubblico di ragazzi che si sta rivolgendo: "Questa generazione è la cavia dei social. Andrebbero studiate le ripercussioni psicologiche, psichiatriche e sociali degli stessi social network, ma oggi ci sono pochissimi studi, per questo siamo cavie". A questo, poi, Fedez si accoda a quanto dichiarato dal professore Alessandro Barbero che ha sostenuto l'importanza di spazi di condivisione per i ragazzi e ha aggiunto:

Io arrivo dai centri sociali e sono d'accordo con Barbero. Sebbene ci fossero contesti violenti, nei centri sociali venivi a contatto con le persone. Il futuro dei ragazzi ora sarà di stare di fronte a un telefono ed è un peccato secondo me. Il problema non è dei ragazzi, è di chi non offre loro alternative.

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