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È morto Mariusz Sodkiewicz, l’ex dipendente Rai affetto da mesotelioma

È morto a 62 anni l’ex dipendente Rai che nelle scorse settimane aveva denunciato pubblicamente la sua vicenda, legando la malattia all’esposizione all’amianto nella sede Rai dove aveva lavorato. Negli stessi giorni il giornalista Franco Di Mare aveva denunciato una situazione molto simile.
A cura di Andrea Parrella
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È deceduto nelle scorse ore a Roma a 62 anni Mariusz Marian Sodkiewicz, l'ex dipendente Rai affetto da mesotelioma che nelle scorse settimane aveva denunciato l'esposizione all'amianto sul posto di lavoro, secondo la sua ricostruzione causa della sua malattia. Ne dà notizia in questi minuti l'Osservatorio Nazionale Amianto, che ricostruisce la vicenda di Sodkiewicz, spiegando che la sua esposizione alla fibra killer era "avvenuta soltanto all'interno dell’ufficio", con riferimento alla sede romana del servizio pubblico, dove aveva prestato servizio per molti anni.

Qualche giorno fa l'ex dipendente Rai aveva raccontato a La Repubblica che l’azienda statale aveva destinato considerevoli fondi nel corso degli anni per tentare di risolvere un problema di cui era a conoscenza da tempo. Queste le parole di Sodkiewicz: "facevano regolari controlli per monitorare la quantità di fibre presenti nell'aria".

La vicenda Franco Di Mare e la richiesta di documenti alla Rai

Per la tutela dei propri diritti si era rivolto all’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e lo stesso legale che sta seguendo la vicenda di Franco Di Mare, il giornalista Rai che due settimane fa aveva denunciato a Che Tempo Che Fa di essere affetto a sua volta da mesotelioma, la rara forma di tumore legata proprio all'esposizione ad amianto, e di aver chiesto alla Rai i documenti necessari per ricostruire la sua vicenda.

Sodkiewicz, come si legge dal comunicato dell'ONA, era da tempo impegnato a fare chiarezza sulla presenza del “killer silente” negli edifici della televisione di Stato italiana, che lo scorso marzo, in qualità di rappresentante legale della famiglia, aveva presentato una denuncia querela alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo nell’atto: "che vengano individuati e giudicati i dirigenti responsabili, per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto".

La carriera di Mariusz Marian Sodkiewicz

Nato a Lubsko, in Polonia, Mariusz Marian Sodkiewicz aveva trascorso gran parte della sua vita lavorativa in Rai. A partire dal 2002 per ventidue anni, aveva svolto svariate mansioni in diverse sedi aziendali, compreso l'ufficio stampa del Prix Italia, il progetto Digitale Terrestre, la Direzione Risorse Umane e quella Tecnologie. Nel luglio del 2023, l’uomo aveva iniziato a manifestare i sintomi caratteristici del mesotelioma pleurico: difficoltà respiratoria, tosse persistente e dolore toracico. Successivi accertamenti clinici avevano confermato la presenza della malattia, attribuendola alla sua esposizione all'amianto.

Come è poi emerso, tracce d'amianto erano presenti negli edifici e negli impianti dell'emittente che, negli anni 2010-2012 aveva disposto il piano di bonifica, ma le misure di sicurezza durante il processo sono risultate insufficienti, e i dipendenti, compreso Sodkiewicz, che aveva assistito personalmente alle attività di bonifica dell’asbesto durante il suo normale orario di lavoro, notandone anche lo sgretolamento, sono stati esposti alle pericolose fibre aerodisperse durante le attività lavorative.

L'intervento dell'Ad Rai sulla vicenda Di Mare

Pochi giorni fa a intervenire sulla vicenda era stato l’amministratore Delegato Roberto Sergio che, intervenendo in Commissione Vigilanza RAI sulla questione relativa all’invio dello stato di servizio a Franco Di Mare, aveva rilevato che sul problema amianto aveva inviato una "documentazione che attesta che in Viale Mazzini non c’è alcun rischio in questo momento di contaminazioni".

A parlare della vicenda di Mariusz Marian Sodkiewicz è stato lo stesso avvocato Bonanni, che descrive così l'uomo: "Ha fatto parte di una generazione di dipendenti che ha dedicato la propria vita al servizio pubblico, la sua morte, che solleva anche interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e la responsabilità delle istituzioni, è una delle tante e dolorose testimonianze delle conseguenze devastanti dell'esposizione all'amianto sul luogo di lavoro".

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