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È morta Daniela Giordano, attrice e Miss Italia 1966: “Le sue ceneri disperse nel mare di Mondello”

L’attrice Daniela Giordano aveva 74 anni, si è spenta dopo una breve malattia. Nel corso della sua lunga carriera ha lavorato con Nino Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e tanti altri.
A cura di Daniela Seclì
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È morta Daniela Giordano. L'attrice, originaria di Palermo, si è spenta nella sua città natale il 16 dicembre, dopo una breve malattia. Aveva 74 anni e nel 1966 aveva vinto la corona di Miss Italia. Nel corso della sua lunga carriera ha lavorato con Nino Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e tanti altri. Ripercorriamo la sua storia.

La vita privata di Daniela Giordano

L'attrice è stata sposata per 30 anni con il noto fotografo Emilio Latini, ma non ha mai sbandierato la sua vita privata, né ha permesso che finisse sotto i riflettori insieme alla sua carriera. Secondo quanto riporta Repubblica, Daniela Giordano ha chiesto di essere cremata, le sue ceneri saranno disperse nel mare di Mondello. La sua morte è stata annunciata dai profili social di Miss Italia:

Con enorme tristezza annunciamo la scomparsa di Miss Italia 1966 Daniela Giordano. Dopo la vittoria della fascia a Salsomaggiore, intraprese una fortunata carriera cinematografica negli anni Settanta. La vogliamo ricordare con grande affetto, sorridente e felice insieme alle compagne Miss di quell'anno e anche con il nostro caro Enzo Mirigliani. È unanimemente considerata una delle più belle Miss Italia della storia: ventenne, palermitana, studentessa con la passione per l’astronomia, Daniela Giordano debutta nel cinema e gira circa 80 film di vario genere. La patron e noi tutti ci stringiamo attorno alla famiglia.

L'incoronazione a Miss Italia 66

In un'intervista rilasciata ad ASCinema, Daniela Giordano ricordò la sua incoronazione a Miss Italia 1966 e di come, la vittoria della corona cambiò il corso della sua vita:

A quei tempi dipingevo, provenivo dal liceo artistico e avrei voluto fare la cartellonista pubblicitaria. Lavoro che potevi trovare solo a Milano. Questa volta, però, i miei erano d’accordo. […] Pensando già allora di viaggiare e vedere il mondo, decisi che volevo imparare la lingua inglese. Anche questo fu un po’ difficile. Mia madre preferiva il francese per una ragazza. Quindi lottai anche per l’inglese e finii al British College palermitano. Dopo iniziai a dare delle lezioni private ai bambini. Non durò molto perché poco dopo vinsi Miss Italia. Avevo 19 anni e per la legge italiana ero ancora minorenne.

La carriera e le scene di nudo che non amava fare

Nel corso della sua carriera di attrice recitò con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia nel film I barbieri di Sicilia, ma anche nel film Vedo Nudo con Nino Manfredi e la regia di Dino Risi. Prese parte anche a pellicole come Un esercito di 5 uomini; Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave; Quante volte…quella notte e tante altre. Sulla sua carriera dichiarò:

Mi sono sempre sentita più a mio agio con i film western. Li vedevo già al cinema Gaudium, la sala parrocchiale vicino casa a Palermo. Farli poi in prima persona mi gratificava molto. Mi piacevano i cavalli, mi piacevano i personaggi da interpretare e mi piacevano anche i protagonisti. […] Dopo il periodo dei western è cambiata la tipologia dei film. Ed io mi sono adeguata, nel senso che se dal mio punto di vista c’erano delle scene troppo osé o rifiutavo il film oppure, se c’era spazio per una trattativa, comunicavo ancor prima di firmare il contratto che non ero disponibile alle scene troppo spinte. Devo dire che, secondo i registi, io ero “una gran rompiscatole”. Però, se mi volevano, dovevano trovare un accordo con me. In genere, se accettavano, o prendevano la controfigura o trasferivano le scene di nudo su altri personaggi.

E concluse: "Per il film Quante volte… quella notte ho iniziato a discutere fin da subito. Sul copione c’erano troppe scene di nudo. Alla fine Mario Bava mi convince parlandomi di un cerotto che si appiccica sulle parti intime, effetti di luce del tipo vedo-non vedo, e altri trucchetti cinematografici. Era molto paterno e sembrava capire i miei problemi. Alla fine, nelle scene che io consideravo più “forti” non si vedeva quasi nulla con tutti i cerotti che avevo incollati di sopra, di sotto e di dietro. Bava avrebbe risolto le sequenze che mi preoccupavano con provvidenziali piante, paraventi ed altri effetti. Il problema, per cui avrei voluto un pagamento extra, era quello di togliere i cerotti la sera a casa! Per quanto il bagno caldo aiutasse a sciogliere la colla, non era certo facile tirarla via tutta".

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