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Ariete e la realtà della comunità LGBTQIA+: “Sputi, botte, insulti. Parlo per chi soffre in silenzio”

Ariete, ha partecipato alla puntata de Le Iene trasmessa martedì 7 marzo. Nel suo monologo, ha raccontato la cruda realtà che i membri della comunità LGBTQIA+ ancora oggi subiscono, tra insulti e violenza.
A cura di Daniela Seclì
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Ariete ha partecipato alla puntata de Le Iene, trasmessa martedì 7 marzo. L'artista, nel suo monologo, ha voluto accendere i riflettori sulla discriminazione e la violenza che i membri della comunità LGBTQIA+ ancora oggi subiscono, nell'indifferenza generale. La cantante ha fatto l'esempio di alcuni dei casi più recenti, senza dimenticare chi soffre in silenzio.

Il monologo di Ariete a Le Iene

Ariete ha espresso la sua intenzione di provare a farsi portavoce della cruda realtà che vive ogni giorno la comunità LGBTQIA+: "Ma non la senti la responsabilità? Questa è la domanda che mi fanno di più. Vogliono sapere se mi sento portavoce di qualcosa. Da ragazza di 20 anni, felice, amata, libera, sono sempre rimasta lì, con la coda tra le gambe a cercare una risposta. Posso davvero farmi portavoce di qualcosa, lasciare un'impronta importante? Oggi ci provo e voglio parlarvi della cruda realtà che sta dietro la comunità LGBTQ+, fuori dalla bolla dei social e della sensibilizzazione".

Ariete ha intenzione di parlare per chi non ha voce

Ecco il testo integrale del monologo di Ariete: "La realtà di un ragazzo transessuale o di una ragazza omosessuale che sentono tutti i giorni il peso di chi non li accetta, delle cicatrici tenute nascoste. La realtà di chi, purtroppo, non c'è più. Febbraio 2023, a Frosinone, una ventenne lesbica viene travolta da sputi, schiaffi e insulti dalla madre. ‘Preferirei una figlia morta': le dice". E ha proseguito:

Ottobre 2022, in provincia di Como, un cameriere di 23 anni viene minacciato con espressioni omofobe, inseguito, massacrato di botte e finisce ricoverato in ospedale con trauma cranico e politrauma. Ancora ottobre 2022, Naomi Cabral, donna trans quarantasettenne, viene trovata morta in una camera d'albergo. Sempre ottobre 2022, per la terza volta nello stesso mese, Chiara, ragazza transgender di 19 anni,  si suicida a Napoli dopo avere subito episodi di violenza, bullismo ed emarginazione. Queste sono solo alcune delle storie emerse, quelle dichiarate, poi ci sono i tanti che soffrono in silenzio. E io voglio parlare per loro. Fare emergere la loro voce. Non aspettate a chiedere aiuto. Ci sono associazioni come Gay Help Line che possono offrirvi un aiuto gratuito da subito. Basta una telefonata all'800713713.

E ha concluso: "Ma non la senti la responsabilità? Sì, la sento per le cose giuste, per le cose vere, per Naomi, Chiara e chissà quanti altri, per gli esseri umani, per non dimenticarcene mai".

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