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Anna Falchi difende il catcalling: “È un complimento, oggi c’è troppo perbenismo forzato”

Anna Falchi difende il catcalling e critica il perbenismo contemporaneo. L’attrice e showgirl è di nuovo su Rai 2 con I fatti vostri e si racconta tra provocazioni, carriera e riflessioni sull’amore.
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"Ho sdoganato il catcalling perché lo considero un complimento spontaneo. Se resta nei limiti del rispetto, non fa male a nessuno. Oggi c'è un perbenismo un po' forzato e gli uomini stanno sulle difensive". Questa è tutta manna che cade dal cielo per La Verità che ha intervistato Anna Falchi su un tema già affrontato in passato: l'assoluzione del catcalling. Sulla sua posizione, la Falchi non arretra di un millimetro, anzi rilancia e rivendica il diritto di interpretare certi gesti maschili come innocui, persino folkloristici.

"Non si può mettere tutto sullo stesso piano"

Anna Falchi ha spiegato così la sua posizione: "Non si può mettere tutto sullo stesso piano. Ci sono piaghe ben più gravi — lo stalking, il body shaming, il revenge porn — e un fischio, se innocuo, è solo un gesto folkloristico, un modo d'essere all'italiana". Nel suo discorso, la Falchi cita Fred Buscaglione e la celebre canzone "Che bambola": "Era ironia, non sessismo. Ognuno può decidere se prenderlo come un'offesa o come un complimento. Mi sembra un discorso di buon senso". Una lettura che divide, ma che Falchi difende senza timori, rivendicando il diritto di non uniformarsi al pensiero unico. Riguardo la possibilità che si possa trattare di una provocazione tanto per finire sui giornali, Anna Falchi rassicura: "È un invito a distinguere tra molestia vera e apprezzamento leggero".

Le priorità di Anna Falchi: amore e famiglia

"L'emozione forte può piacere, ma alla fine tutti cerchiamo serenità", spiega quando si parla di relazioni. La famiglia resta il punto fermo: "Mia figlia e il mio compagno sono le persone più importanti della mia vita". Un'evoluzione che ha portato Anna Falchi lontano dall'immagine della femme fatale che il cinema e la cronaca rosa le avevano cucito addosso. Catcalling o no, oggi Anna Falchi si si racconta come una donna che ha imparato dai propri errori, che cerca stabilità più che turbamenti, che guarda avanti senza pensare troppo al passato.

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