“Adatto a programmi minori”, il giudizio di Rai di Pippo Baudo dopo il primo provino in Rai

"Buona presenza, buon video, discreto nel canto". Così veniva descritto un giovane aspirante conduttore, originario di Militello, un piccolo paesino della Sicilia, a margine di un provino sostenuto per la Rai. A 65 anni di distanza e a poche ore dalla morte di Pippo Baudo, le parole con cui Antonello Falqui e Lino Procacci descrivevano le qualità di quello che sarebbe diventato uno dei più grandi conduttori della storia della televisione italiana, fa quantomeno sorridere.
La valutazione di Baudo al primo provino
Una piccola scheda, che circola in queste ore di lutto, squisitamente in bianco e nero, riporta il giudizio dei provinatori (e che provinatori!) dopo aver conosciuto il quasi venticinquenne Pippo Baudo, allora laureato in giurisprudenza e musicista, che tentava la strada della televisione e che sarebbe diventato chi tutti sappiamo. La scheda di valutazione di Baudo al suo primo provino in Rai circola sui social proprio in queste ore e non può che colpire, soprattutto per la conclusione, un nota bene che recita: "Può essere utilizzato per programmi minori".
E di programmi minori ce ne furono molti, ma il successo fu rapido e lo portò, meno di dieci anni dopo, a condurre il suo primo di 13 Festival di Sanremo, e poi ancora Fantastico, Domenica In e tutti i principali programmi che si potessero allora immaginare.
Quando Baudo scartò Fiorello
La legge del primo provino come evento che dimostrò il talento di chi è diventato grande, oppure il suo esatto contrario, vale per molti personaggi del mondo dello spettacolo. Leggere la scheda di valutazione di questo "fantasista", così Baudo veniva definito alla fine del suo provino, colpisce per la distanza tra il pronostico e quello che poi è stato. D'altronde un errore di valutazione può capitare a tutti e lo stesso Baudo ha ricordato più volte di avere scartato Fiorello in un provino agli inizi della carriera di quest'ultimo.