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Vostro onore

Vostro Onore, Matteo Oscar Giuggioli: “L’ultima puntata è disarmante, vi lascerà senza parole”

Matteo Oscar Giuggioli si racconta in un’intervista a Fanpage.it nella quale parla del personaggio di Matteo Pagani, interpretato nella fiction Vostro Onore, e prova ad immaginare come sarà il suo futuro da attore.
A cura di Ilaria Costabile
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Matteo Oscar Giuggioli è tra i giovanissimi attori che stanno facendo parlare di sé tanto al cinema quanto in televisione, dove infatti lo vediamo interpretare il ruolo di Matteo Pagani nella fiction "Vostro Onore" accanto a Stefano Accorsi un nostrano Bryan Craston, in una serie che sta facendo discutere. Aver iniziato il mestiere dell'attore così presto non può che essere un vantaggio perché, come lui stesso racconta a Fanpage: "È un periodo di crescita, di domande, di analisi, però a vent’anni questo si deve fare". In questo peregrinare in cerca di risposte, però, dar vita a personaggi sfaccettati e sempre diversi gli uni dagli altri è un'ottima palestra: "L'esperienza è fondamentale, più sei sul set più impari" spiega Matteo, che in questi primi anni sul piccolo schermo ha già dimostrato di essere cresciuto tanto.

Il tuo ruolo è quello di Matteo, un ragazzo che dà l'idea di essere piuttosto ambiguo, come hai interiorizzato questa doppiezza?

È stato impegnativo perché è un personaggio che lavora su delle corde basse, deve essere calmo, far vedere agli altri una cosa che lui non è, come dover essere un mare fermo, dove però succedono delle cose. È stato un lavoro abbastanza di precisione, ho lavorato con martello e scalpello, ma è stato bello.

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Sei giovanissimo, hai vent'anni, non molti in più rispetto al personaggio di Matteo. Cosa c'è di tuo in lui?

Non saprei, ho pensato a come sono io quando vado nel panico, non essendomi mai trovato in una situazione del genere. Di solito appena trovi un appiglio lo riporti al personaggio, è un po’ come quando c’è un muro scrostato e c’è una crosticina, inizi a tirarla ed esce fuori tutta la copertura del muro. Il procedimento è un po' quello.

Hai avuto al tuo fianco un grande attore come Stefano Accorsi, c'è qualcosa che hai appreso da lui sul set?

Stefano è stato molto carino, sul set sei lì per lavorare, non devi insegnare nulla a nessuno, però mi ha voluto aiutare nella ricerca di questo rapporto padre figlio. Mi ha levigato dove era giusto farlo, rispettando il mio modo di recitare, di esprimermi, è stato molto rispettoso. È un attore estremamente preciso, ha un modo di recitare muscoloso, è proprio grande quando recita.

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Vostro Onore è tratta dalla serie israeliana Kvodo, ma c'è anche il remake americano Your Honor che ha riscosso un successo incredibile. Temevi il paragone?

La nostra serie, se si vuol proprio fare un paragone, si avvicina di più all'israeliana, quella americana è visivamente più forte, va meno a scavare nel rapporto padre figlio. Nella nostra abbiamo tralasciato la parte visiva, abbiamo preferito mantenerla più delicata, c'è stato un lavoro più inteso sull'aspetto emotivo.

Non è la prima volta che in Rai si tenta un remake di serie conosciute anche all'estero, ma sembra che non si voglia premere l'acceleratore nel riprodurre una nuova versione di quel prodotto. Secondo te perché?

Nel momento in cui fai una serie per Sky sai che è indirizzata ad un pubblico diverso rispetto a quello di Rai1, che è senza dubbio nazional popolare. Per fare una serie Rai devi mettere d’accordo tutti, sia quelli che apprezzano l’immagine o la narrativa, sia la cosiddetta “vecchietta di Monopoli”. Per quanto mi riguarda non vedo l’ora che si possa premere sull’acceleratore, anche perché ritengo che sia tu a decidere quanto e come educare il pubblico e quindi da emittente cosa mandare in onda. Il primo bacio gay in tv è arrivato solo un anno e mezzo fa, piano piano ma ci stiamo muovendo.

Sei tra i volti che compaiono anche ne "Il filo invisibile" su Netflix. Il tuo personaggio, Dario pur essendo l'incarnazione di un cliché, è un ragazzo che fa fatica ad accettare la sua omosessualità. Cosa ti ha dato interpretarlo?

Il fatto che lui pensi che il figlio di una coppia omosessuale sia gay è un grandissimo cliché ed è sbagliato ovviamente.  Sono contento del lavoro che ho fatto sul Filo Invisibile perché Dario è un personaggio che all’inizio mi stava fortemente antipatico, è uno fumino, che parte, ed è giusto che non faccia simpatia, proprio perché si muove solo su luoghi comuni. Ma diventa divertente proprio nel momento in cui incontra la libertà del suo coming out e si lascia andare.

Tra le fiction di successo in cui ti abbiamo visto c'è anche Buongiorno Mamma su Canale 5. Come te lo spieghi l'affetto ricevuto da parte del pubblico?

Forse perché c'era uno scontro veritiero. Lì con Raoul (Bova ndr.) ho avuto una grandissima sintonia, gli voglio un gran bene, ci siamo trovati tanto. Quando dovevamo portare rabbia nelle scene da girare, credevi che il conflitto tra padre e figlio, tra Jacopo e il signor Borghi, esistesse davvero. Secondo me è per questo che la gente si è affezionata.

E se dovessi fare un bilancio, tra Jacopo di Buongiorno Mamma e Matteo di Vostro Onore, quale è stata la sfida più difficile?

È stato incredibilmente più difficile Matteo di Vostro Onore. Quando preparo un personaggio devo individuare il suo elemento, se è un personaggio di fuoco, di terra, d’acqua, d’aria. Jacopo era un personaggio di fuoco, uno che si accende subito, Matteo un personaggio d’acqua, silente, che riesce a mutare la sua forma a seconda del contenitore in cui si trova o in cui gli fa comodo trovarsi. Poi credo che Matteo sia più intelligente di Jacopo, ha un’intelligenza diversa, meno emotiva, ho dovuto lavorare su corde più basse che sono generalmente più difficili da interpretare.

Hai detto di aver iniziato a recitare per fuggire da qualcosa, hai trovato quel qualcosa da cui stavi fuggendo?

Allora rettifico, ho iniziato a recitare per il bisogno di esprimermi. Sin da bambino ho sempre sentito di avere delle cose dentro da dover esorcizzare, buttare fuori, però ho sempre fatto un po’ fatica da piccolo a trovare il mezzo giusto per farlo. Recitare mi ha dato proprio questa possibilità, mi ha dato il mezzo per arrivarci.

Hai mosso i primi passi in teatro, dove il sentire del pubblico arriva nell'immediato, in tv è diverso. Come vivi il dover ricevere a cose fatte un giudizio da parte di chi ti guarda?

Spaventa molto, il giudizio negativo degli altri è una cosa che mi manda abbastanza in panico, soprattutto a vent’anni, quando stai cercando di capire se quello che stai facendo è giusto. Basta una cosa minima che rischi di romperti, però fa parte del gioco, sai di esserti messo davanti a 5 milioni di persone e devi considerare che ci sarà una fetta che ti vorrà bene e una no. È pur vero che quando tra quello che fai e chi ti guarda c’è uno schermo la gente quasi dimentica il fatto che il commento è riferito ad una persona, e diventa cattiva.

A questo proposito sul tuo profilo social Instagram c'è molto poco di te. Come mai?

Il mio profilo è una sorta di curriculum esteso, ci sono le cose che ho fatto, qualche foto, però della mia vita privata metto poco, portare al pubblico il mio lavoro è un conto, me stesso è un altro. Non voglio che mi attacchino sul mio privato.

Il file rouge di questa conversazione è stata la tua giovane età e quindi: cosa vuoi fare "da grande"?

Prima di tutto voglio essere sereno (ride ndr.) Uno dei miei sogni sarebbe entrare in Accademia a New York, ma è quasi impossibile perché se vai lì non puoi lavorare. È pieno di ragazzi bravi, che spaccano e che hanno voglia di spaccare, quindi devi sempre un po’ ricordare che esisti, la gente si dimentica di te in un minuto. Come per tutto anche per fare l’attore devi studiare, è fondamentale per fare quel click, devi vedere, ampliare, migliorare te stesso e poi di conseguenza migliora da solo tutto il resto.

Tornando a Vostro Onore, cosa dobbiamo aspettarci dall'ultima puntata? Una seconda stagione ci sarà?

Succederà un macello, davvero di tutto, l’ultima serata è disarmante, si rimane davvero a bocca aperta. Succede il finimondo, non posso dire altro. Per una seconda stagione davvero non saprei, tutto dipende da come andranno gli ascolti.

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