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Raz Degan: “Amici e parenti bruciati vivi a Hamas, penso a papà. Paola Barale? Sono fatti nostri”

Raz Degan in una lunga intervista al Corriere parla della sua vita oggi, del successo ottenuto tra tv e cinema e della strage di Hamas che gli ha portato via amici e parenti: “Sono stati violentati e bruciati, il mio kibbutz è stato evacuato, ma mio padre si è rifiutato di lasciare la casa. Penso sempre a lui”.
A cura di Gaia Martino
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Raz Degan in una lunga intervista al Corriere ha parlato della sua vita e della guerra che c'è oggi nel suo paese, Israele. Il giorno della strage di Hamas lui era in Puglia, dove vive, in un trullo, ma lì erano presenti molti amici e parenti: "A quel rave sono stati violentati e bruciati vivi amici e anche la cognata di mio fratello e suo marito. Il mio kibbutz è stato evacuato, ma mio padre si è rifiutato di lasciare la casa. Penso sempre a lui". Sulla storia con Paola Barale ha aggiunto: "Grazie a quell’esperienza sono chi sono oggi. Su di noi hanno scritto tante stupidaggini. Abbiamo vissuto momenti magici, sono fatti nostri!".

La storia con Paola Barale e l'amore oggi

Raz Degan definì quello provato per Paola Barale l'amore "più grande" della sua vita. Al Corriere ha raccontato che non fu l'invadenza dei paparazzi a dividerli: "Non è stato il gossip il punto di rottura: faceva parte del pacchetto. Il nostro amore è durato dal 2002 al 2015″. Poi ha continuato commentando le parole della sua ex che sostenne che "rivangare il passato è una cosa che mi fa stare male":

In tutte le cose, filtro sempre il negativo e valorizzo il positivo: perché devo scriverlo nella mia mente come un fallimento? Grazie a quell’esperienza sono chi sono oggi. Su di noi hanno scritto tante stupidaggini, ma anche tante cose belle. Abbiamo vissuto momenti magici e sono fatti nostri!

Non ha mai avuto figli, ma un "figlioccio" c'è nella sua vita. "C’è Marlon, il figlio di Cindy, la mia compagna. La verità è che sono sposato con il viaggio, non ho mai avuto una dimora fissa. Ed è una responsabilità che non ho mai preso alla leggera".

La strage di Hamas che ha portato via amici e parenti

Raz Degan al Corriere ha parlato della strage di Hamas e della guerra in Israele che gli ha portato via amici e parenti. Dopo il rave nel quale sono morti "amici e la cognata di mio fratello e suo marito", ha deciso di aprire le porte di casa sua per ospitare fuggitivi:

Ho ospitato parenti, donne e bambini scappati, con la preoccupazione che potesse succedergli qualcosa: viviamo all’aperto, sento crescere l’antisemitismo, la tensione. Nessuno voleva ciò che è successo: le immagini sono strazianti, da una parte e dall’altra, in mezzo c’è il terrorismo.

Aveva 16 anni quando, dopo una vita vissuta nel kibbutz, arrivò il suo primo lavoro da modello e il viaggio in Italia fu il suo primo acquisto.

Il successo in Italia tra tv e cinema

Quando arrivò in Italia, dopo lo spot dell'amaro Jägermeister, nel 1994, iniziò il suo successo: "Presi casa in piazza Navona, a Roma, ma mi sentivo in gabbia. Non potevo uscire di casa! Per fortuna non esistevano i selfie. Girammo lo spot a febbraio del 1994, poi me ne andai a New York. Quando a novembre 1995 tornai in Italia per il Maurizio Costanzo Show, una folla assurda fuori dal Parioli mi accolse: “Ehi, Jägermeister!”. Oppure: “Razz!!, con due zeta, che in ebraico vuol dire correre, ma “Raz” significa segreto". In aereo, ha continuato, era costretto a viaggiare a distanza dalle fan, "spesso la polizia mi tirava fuori dal caos". Nonostante il successo, non si è mai montato la testa.

Venivo da un posto dove mi avevano insegnato che quando fai i soldi li devi mettere da parte perché non sai quando torneranno. Non sono mai stato attratto da macchinone o gioielli. Mi bastavano i jeans che indossavo: quando diventavano lisi ne compravo un altro paio. Però, non appena il successo è esploso, ho chiesto a mio fratello di raggiungermi: non capivo la lingua, le tradizioni, mi sentivo un pesce fuor d’acqua, avevo bisogno di un punto fermo.

Lo spot dell'amaro gli aprì le porte del cinema, ha lavorato come attore e regista e oggi sta lavorando ad un nuovo progetto. "Ho appena cominciato il montaggio di Searching for Nirvana. Mostro il viaggio di un hippy italiano che parte per l’India dove diventa un monaco Hindu, e poi torna indietro a fare i conti con il suo karma. Sono riuscito a raccogliere il suo ultimo respiro, a casa sua in Veneto: lo avevo conosciuto nell’ashram qui in Puglia".

Le avventure a Ballando con le stelle e all'Isola dei Famosi

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 Il successo di Raz Degan è segnato anche dalle partecipazioni a Ballando con le stelle e L'isola dei Famosi nel 2010 e nel 2017: "La spinta economica è stata importante. Ma con Ballando non potevo rifiutare. Mancavo dalla tv da un paio d’anni e mi stimolava essere giudicato mostrando il mio lato più debole: non sapevo ballare. Mi sono impegnato al massimo, ma in finale ho dovuto mollare per un’ernia". Il reality in Honduras gli fu proposto mentre era in Messico, dalla madre, e lo vinse. "Non avevo idea di cosa fosse L’isola dei famosi , mi immaginavo un’esperienza tipo Survivor. Avevo sottovalutato l’impatto di una telecamera addosso 24 ore su 24, perfino sott’acqua, e della convivenza con altri con i quali non avevo niente in comune. Durante la prima puntata mi nascosi dietro gli alberi del cocco. Non capivo perché, nonostante mi sbattessi tanto per il gruppo, venissi sempre nominato per uscire". L'ex naufrago decise così di cambiare atteggiamento:

Poi ho fatto un clic e sono entrato in una dimensione mistica, godendo del rapporto privilegiato con la natura. E ho cominciato a torturare i miei compagni. Recitavo monologhi dai miei film preferiti, come Apocalipse Now, e neanche li riconoscevano. Volevo scardinare la loro idea di branco: non mi sarei mai adeguato.

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