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Patty Pravo: “Il mio vero nome è Nicola. Con il 35enne Simone Folco c’è affetto, ci divertiamo, l’età non conta”

Patty Pravo ripercorre la sua vita privata, dai cinque matrimoni finiti alla natura dell’attuale legame con Simone Folco. Poi fa una precisazione sul suo nome di battesimo: “In realtà mi chiamo Nicola”.
A cura di Daniela Seclì
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Patty Pravo si racconta. L'artista ripercorre la sua vita privata, dai cinque matrimoni finiti all'attuale legame con Simone Folco. Ha confidato di non essere affatto pentita di non avere avuto figli perché è convinta che si possa vivere anche senza. Poi ha fatto una precisazione sul suo nome di battesimo: "In realtà mi chiamo Nicola".

La vita privata di Patty Pravo, il legame con Simone Folco

Patty Pravo ha rilasciato un'intervista a Michela Proietti per il Corriere della Sera. L'artista ha parlato della sua vita privata. È stata sposata cinque volte, ma quasi mai per sua scelta: "Erano gli altri che volevano sposarmi. Per me che ci fosse o meno non cambiava nulla". La settantasettenne ha dichiarato di non vivere come un rimpianto la mancata maternità. Solo una volta ha accarezzato l'idea di avere un figlio: durante la relazione con il suo batterista Gordon Fagetter. Poi, più nulla: "Non ho più avuto voglia di maternità: si può vivere senza figli". Oggi, Patty Pravo è legata al designer Simone Folco, che ha 35 anni:

È da 13 anni che mi è accanto, quando ci siamo conosciuti era un ragazzino: gli abiti che uso in scena li fa lui, ha talento. Quando ho visto le sue creazioni gli ho detto: domani ti aspetto alle 16 da me. Se siamo fidanzati? Esistono vari tipi di amore. Siamo legati da un affetto fraterno, ci divertiamo. La differenza d’età per me non conta. Ma chiedete anche a lui.

Il vero nome di Patty Pravo

Patty Pravo, infine, ha fatto una rivelazione sul suo vero nome, che non è Nicoletta Strambelli: "In realtà mi chiamo Nicola Strambelli. È il nome di uno zio che è morto tuffandosi da una diga". Ma ha spiegato di non avere mai dato troppo peso alla cosa: "Per tutti ero la Nina… Cambiare il nome alle persone è un vezzo veneziano. Nina era diminutivo di bambina, una cosa tenera".

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