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Paolantoni difende Marco Santin su Gaza: “Ero lì presente, quel cretino tra il pubblico se n’è andato subito”

L’attore napoletano difende la metà dei Gialappa’s Band sulla lite con uno spettatore a un evento a Grottammare: “Ero presente. Marco Santin ha espresso quello che gran parte di noi si porta dietro con grande peso”.
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Francesco Paolantoni non le manda a dire quando si parla di Marco Santin. Dall'altra parte del telefono, la voce dell'attore napoletano è ferma nel difendere la coraggiosa presa di posizione del volto della Gialappa's Band durante la premiazione al Cabaret Amoremio di Grottammare. "Marco Santin ha espresso quello che noi, fortunatamente gran parte di noi, ci portiamo dietro con grande peso", spiega Paolantoni, presente anche lui quella sera per ritirare lo stesso premio. Quando uno spettatore ha contestato le parole di Santin su Gaza, l'attore non usa mezzi termini: "Questo cretino fortunatamente se ne è andato subito via, altrimenti sarebbe stato cacciato in malo modo".

È l'occasione per parlare anche dei recenti video nei quali demolisce con ironia i tiktoker populisti napoletani, come Rita De Crescenzo e Angelo Napolitano: "TikTok è una fonte inesauribile di stimoli perché c'è di tutto, qualsiasi cosa. Quando vedo certa gente, penso che siamo davvero destinati all'estinzione". E mentre si prepara per la nuova stagione di "Stasera tutto è possibile", non si offende nemmeno quando Edoardo Ferrario lo prende in giro parlando di "un programma di meridionali che cadono": "La battuta è divertente, mi ha fatto molto ridere. In un certo senso è vero".

Francesco, tu eri presente durante la lite tra Marco Santin e uno spettatore a Grottammare.

Sì, ero tra il pubblico. Marco ha espresso quello che noi, fortunatamente gran parte di noi, ci portiamo dietro con grande peso. Lui in quel momento, stando su un palcoscenico, si è sentito di dire la propria e far sentire un po' di voce, approfittando della possibilità di far arrivare le cose a più persone. C'è stato un dissidente, fortunatamente solo uno, che si rifiuta, come purtroppo altri, di riconoscere la realtà, in maniera anche ignorante perché è gente che non approfondisce, sa per sentito dire e si schiera dalla parte di qualcun altro senza sapere neanche perché. O almeno voglio credere, perché se si sono convinti è ancora peggio. Si può negare quello che sta succedendo? Fortunatamente Marco ha avuto una lunga serie di applausi, questo cretino che si è alzato se ne è andato subito via, altrimenti sarebbe stato cacciato in malo modo.

Hai avuto modo di parlargli dopo quello che è successo?

Marco parla continuamente di queste cose, è sensibilizzato molto su questa storia. Io sono molto più cinico di lui. Credo che tutto questo faccia parte della gratuita cattiveria dell'umanità. Lui giustamente, con la sua sensibilità, è convinto che con una serie di appelli la gente possa smuovere qualcosa. Io non ci credo. È giusto parlarne, per carità, è giusto che la gente si sensibilizzi, però che possa accadere qualcosa non credo. Non siamo noi sicuramente, a meno che non ci risolleviamo tutti, a meno che i popoli interi non capiscano che sarebbero loro a comandare se si risollevassero tutti. Il problema è che non succede mai, quindi hai voglia di fare appelli. La cattiveria umana vincerà sempre perché il potere, l'avidità vincerà sempre. L'uomo è così. Noi ci fissiamo che l'uomo deve migliorare, ma l'uomo nasce così. Molti si erudiscono e mettono a freno il nocciolo malvagio che è in tutti noi. Però molti altri, proprio quelli che hanno il potere, danno libero sfogo a quello che di noi è malvagio. Hanno potere proprio per questo, perché le persone per bene non potrebbero mai arrivare al potere: se uno è per bene non se ne frega del potere. Il potere piace a chi gli serve, quindi secondo me non c'è speranza. Però è giusto combattere.

In quella serata c'era anche Enzo Iacchetti, altro grande tuo amico, che si spende moltissimo per Gaza.

È un altro che si spende moltissimo, mettendoci veramente la faccia. È un uomo molto coraggioso e di grande sensibilità, per cui soffre molto per questa cosa.

Le tue recenti sortite su TikTok, contro i nuovi personaggi populisti napoletani, sono fantastiche.

Ma sì, mi diverto molto a giocare sull'attualità. Mi diverto parecchio perché è come se facessi degli studi antropologici sulla personalità degli individui, e TikTok è una fonte inesauribile di stimoli perché veramente c'è di tutto, qualsiasi cosa. TikTok, i social in genere, ma TikTok in particolare è la quinta essenza. Quando vedo questa gente penso che l'umanità sia da estinzione.

Sei molto pessimista. 

Molto. Non c'è speranza.

Questa tua parodia pensi che possa trovare sbocco nelle prossime attività televisive?

Sicuramente resterà un modo di divertirmi, ma sui social. Credo che ogni cosa debba avere il suo linguaggio. Non credo che tutto funzioni ovunque.

Su Stasera Tutto È Possibile. Ho seguito il programma satirico di TV8 "In & Out", c'è un pezzo di Edoardo Ferrario nel quale parla di "un programma di meridionali che cadono". 

L'ho visto. L'ho trovata una battuta molto divertente, mi ha fatto molto ridere. In un certo senso è vero: meridionali che scivolano, cadono. È un po' vero, poi facciamo anche altre cose, però per ridere si può dire. Il programma su Tv8 l'ho visto, mi è piaciuto, loro sono la crema della comicità giovane, i migliori di quello che c'è in circolazione.

E poi dà il segno del successo di Stasera Tutto È Possibile, no? State già preparando la nuova stagione?

Non a caso la rifacciamo (ride, ndr). Ci stanno già pensando, qualcuno ci starà già lavorando, però è ancora presto. Cominceremo a registrare tra dicembre e gennaio.

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