Mimì dopo X Factor: “Agnelli mi fa ancora da mentore. I brani di oggi tutti simili, noi artisti costretti ad adeguarci”

A un anno dalla vittoria a X Factor 2024, Mimì Caruso si racconta a Fanpage.it con la consapevolezza di chi sa di essere solo all’inizio della sua carriera. In questi mesi, per la giovane italo-maliana è cambiato tutto – ritmo, routine, prospettive – ma non il desiderio di crescere insieme alla sua musica. Manuel Agnelli, il giudice che l'ha seguita nel talent, continua a essere il suo mentore: "Alcune volte vado nel suo locale a Milano, beviamo una birretta e parliamo tanto". In un mercato musicale sempre più omologato, spesso sente la pressione di doversi adeguare a modelli prestabiliti "solo perché funzionano", ma da artista si sente "quasi costretta a farlo, è come trovarsi in un limbo". E sull’esperienza a Sanremo Giovani, da cui è stata eliminata alla terza puntata: “Avevo la bronchite, so che avrei potuto dare molto di più”.
È passato un anno dalla vittoria a X Factor. Qual è la prima immagine che ti torna in mente quando pensi a quella sera?
Penso che l’emozione più grande sia stata quando ho riabbracciato amici e parenti, ma un’immagine precisa che ricordo con emozione è quella dell'abbraccio con gli altri finalisti dopo il verdetto. Credo sia stato uno dei più momenti belli della mia vita.
In che modo pensi che ti abbia cambiata, come artista e come persona?
Credo mi abbia dato più “cazzimma”. Oggi ho una voglia ancora più forte di imparare, sbagliare e mettermi in gioco dal punto di vista musicale. Sento il bisogno di studiare di più — cosa che in passato tendevo a rimandare perché ero concentrata soprattutto sull’esibirmi — ma adesso mi sento molto più matura sotto questo aspetto.

Quindi ti senti ancora in una fase di apprendimento.
Sì, credo di essere proprio nel clou, faccio la studentessa che osserva e assorbe tutto. È un periodo in cui sto capendo cosa voglio dalla musica, sto conoscendo persone dentro questo mondo, sto imparando dai grandi quando mi capita di essere in studio.
Tra questi deve esserci anche Shablo, anche tuo producer. Ci parli del vostro rapporto?
Abbiamo una bella intesa professionale e personale. L'estate scorsa abbiamo trascorso molto tempo insieme perché sono stata con lui in tour, è stata un'esperienza incredibile perché ho sperimentato la vita del musicista nomade. Lui è veramente un meraviglioso essere umano e sono molto felice di essere sotto la sua ala.
Hai più sentito Manuel Agnelli dopo il talent?
Sì, certo. Alcune volte vado nel suo locale a Milano, beviamo una birretta insieme e parliamo tanto. Apprezzo molto quell'ambiente perché puoi confrontarti con tante gente interessata alla musica, competente. Lui mi dà un sacco di consigli, è rimasto un po’ il mio mentore.

Hai seguito X Factor quest’anno? Che si prova a guardarlo dall’altra parte dello schermo?
È una sensazione strana, perché conosco tutti i retroscena. Mi fa ridere quanto le cose sembrino così semplici, quando in realtà dietro c’è una squadra che lavora per far sì che tutto risulti esattamente in quel modo.
C’è un concorrente che hai apprezzato particolarmente?
Mi piace tanto Rob, è una cara amica e ci conoscevamo già prima di X Factor, visto che entrambe eravamo nel giro dei concorsi. Sono molto felice che una leonessa come lei possa fare qualcosa di così importante, le auguro il meglio.
In questa edizione Manuel Agnelli ha lasciato il posto a Gabbani. Se avessi partecipato quest'anno, con chi avresti voluto lavorare tra i giudici?
Credo che ognuno di loro abbia qualcosa da dare a un'artista attraverso approcci diversi. Lo scorso anno mi sono trovata a confrontarmi molto sia con Lauro che con Paola Iezzi, sono persone molto intelligenti. Se fossi andata nella squadra di Achille mi avrebbe fatto fare R&B, Paola soul, Jake La Furia hip-hop, mentre Manuel mi ha fatto lavorare tantissimo sulla voce.
Parliamo di Sanremo Giovani, sei stata eliminata alla terza puntata. Come l’hai presa?
Ero un po' triste dopo l'esclusione perché avevo la bronchite e mi sono subito resa conto che avrei potuto dare molto di più nell'esibizione. Però poi ho visto i video e, tutto sommato, ho cantato bene. Questa esperienza mi ha dato ancora più voglia di mettermi in gioco, mi ha fatto scoprire che esiste un mondo anche fuori dai talent. È una strada che voglio continuare a percorrere.

Ci riproverai l’anno prossimo?
Vediamo cosa deciderà il futuro… è un problema suo, non mio (ride, ndr).
Il collega Vincenzo Nasto ha definito la tua eliminazione "un’occasione mancata” per Sanremo, vista la particolarità del tuo stile tra soul e R&B. Ti rivedi in questa lettura?
Sì. Ne parlo spesso anche con i miei colleghi. Oggi escono tante canzoni tutte simili, che seguono lo stesso schema, e spesso sono proprio quelle che vanno di più. A volte, come artista, ti senti sotto pressione perché magari non vorresti adeguarti a quel modello, ma ti senti quasi costretto a farlo. È come trovarsi in un limbo.
E come se ne può uscire?
Ci sono tanti artisti emergenti che riescono a rimanere coerenti alla loro identità artistica, come Tredici Pietro, Tripolare o Lea. Loro sono riusciti a unire il loro mondo con quello che funziona, è quello a cui anche io aspiro.
Tu senti spesso questa pressione?
Sì, la sento, ma per fortuna dopo X Factor siamo riusciti a pubblicare un pezzo come “Brooklyn”, che rispecchia a pieno il mio mondo e il mio stile. Per me era importante far capire chi sono musicalmente, anche se allo stesso tempo mi piace sperimentare. Quando in studio nasce qualcosa di bello e qualcuno dice che è “troppo strano” o che forse il pubblico non lo capirà, io penso che senza provarci non lo sapremo mai. Sono anche piuttosto testarda, e questo mi aiuta a difendere la mia identità e le mie idee.
Come gestisci le frustrazioni quando qualcosa non va?
Prima mi lamento, molto (ride, ndr). Però poi penso che un singolo evento negativo non può rovinare una carriera. Quello che determina il futuro di un artista è anche la capacità di non fermarsi dopo una sconfitta.
Hai visto il cast di Sanremo 2026? Cosa ne pensi?
Se avessi scommesso avrei vinto, visto che avevo pronosticato la presenza di Tredici Pietro, Sayf, Nayt e Chiello. Sono molto felice per loro. In generale mi sembra un cast vario, con tanti tanti generi diversi.
Ci sono anche artisti che vengono dal mondo social. Questo ha sollevato qualche polemica, tu come ti poni?
Io penso che sia una scelta lecita, alcune persone lavorano per anni e poi magari esplodono grazie a un brano divenuto virale su Tik Tok, non ci vedo nulla di male. Le botte di fortuna fanno parte della vita.
Com’è cambiata la tua vita personale nell’ultimo anno?
Mi mancano un po’ le routine di prima. È cambiato tutto, anche il rapporto con gli amici, ma cerco sempre di ritagliarmi il giusto spazio per le relazioni importanti.
Hai perso qualcuno lungo il percorso?
No, il rapporto con le persone su cui contavo prima si è addirittura fortificato.
Lorenzo Salvetti, arrivato in finale con te, ora partecipa ad Amici. Tu ci hai mai pensato?
Sì, però ora come ora l'idea di restare sei mesi chiusa dentro una Scuola non mi alletta. Preferisco proseguire il mio lavoro fuori da un talent.
Progetti futuri?
Posso solo dire che sto dando tanto in studio. Tra un anno mi vedo a suonare in un festival, qualunque esso sia.