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Mara Maionchi si racconta: “Il tumore sconfitto, la paura della morte e il segreto della mia grinta”

Con la trasmissione Nudi per la vita, Mara Maionchi sensibilizza sull’importanza della prevenzione, arma fondamentale nella lotta contro il cancro. Intervistata da Fanpage.it, ha raccontato la sua guarigione da due tumori al seno, ha parlato di quel timore che dopo la diagnosi non ti abbandona mai e ha svelato il segreto della sua grinta.
A cura di Daniela Seclì
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Mara Maionchi conduce Nudi per la vita con Marcello Sacchetta
Mara Maionchi conduce Nudi per la vita con Marcello Sacchetta

Mara Maionchi si è raccontata in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. La produttrice discografica, è alla conduzione del programma di Rai2 Nudi per la vita che – coniugando intrattenimento e testimonianze – mira a sensibilizzare sull'importanza della prevenzione per sconfiggere il cancro. Le ultime due puntate, che vedranno coinvolte in uno spogliarello Elisabetta Gregoraci, Maddalena Corvaglia, Alessandra Mussolini e altre coraggiose concorrenti, andranno in onda martedì 20 e giovedì 22 settembre. Mara Maionchi ha raccontato: "Spero di lavorare ancora, di stare bene, in salute, di divertirmi. Forse sono un po' egoista, ma mi piacerebbe tutto questo".

Nudi per la vita: l'importanza della prevenzione nella lotta contro il cancro

Le prime puntate di Nudi per la vita sono state scorrevoli, divertenti e con la giusta dose di momenti di riflessione.

Non era facile parlare di cose importanti, in maniera da non disturbare troppo. Perché poi quando uno sente parlare della malattia, si dispiace. Devo dire che è venuto abbastanza bene, simpatico ed importante, senza esagerare in un senso o nell’altro. Un equilibrio giusto.

C’era un po’ di scetticismo riguardo allo spogliarello, molti pensavano si trattasse di un bluff e invece, i concorrenti si sono spogliati davvero in prima serata su Rai2.

(Ride, ndr) Sono stati in pensiero tutta la settimana poveretti. Anche loro pensavano che non si sarebbero spogliati davvero. Le donne, nelle ultime due puntate, scoprono il seno, che è la parte del corpo di cui si parlerà. Lo spogliarello è stato fatto molto bene, in parte è stato coperto dalle luci, però si vedeva che erano nudi vero?

Confermo, solo il nudo “frontale” è stato più…discreto.

Ma è giusto, è in prima serata.

Hai avvertito la tentazione di buttarti nella mischia e spogliarti anche tu?

Avrei potuto spogliarmi nelle ultime puntate, perché sono stata operata per un tumore al seno, quindi avevo la credibilità per farlo. Però, mi sono trattenuta per motivi di data di nascita, devo essere sincera. E poi il mio ruolo era fare un raccordo tra tutti.

In questa avventura, sei affiancata da Marcello Sacchetta. Devo dire che è severissimo in sala prove.

Ammazza, ma lui è un coreografo serio. Bacchetta i concorrenti! Devo essere sincera, però, non è facile imparare un balletto in sei giorni, per chi non è un ballerino. Sia gli uomini che le donne hanno fatto fatica, sono stati bravissimi.

Marcello Sacchetta e Mara Maionchi conducono Nudi per la vita
Marcello Sacchetta e Mara Maionchi conducono Nudi per la vita

Cosa dobbiamo aspettarci dalle ultime due puntate di Nudi per la vita?

Innanzitutto che passi il messaggio che è importante fare le visite preventive. Una volta l'anno non succede niente a nessuno ed è essenziale. Ci sono alcuni tumori che, se presi in tempo, possono essere curati.

Tu sei l’esempio vivente di quanto sia importante fare prevenzione. Parliamo di una malattia subdola. Avevi due tumori eppure non c’era nessun segnale che ti facesse pensare di essere malata.

Nessun segnale. Sono andata a fare una visita che facevo tutti gli anni e durante i controlli hanno avuto dei dubbi. Abbiamo approfondito e poi mi hanno operato. L’ho beccato al momento giusto.

Scoprirlo sei mesi più tardi avrebbe compromesso la situazione.

Non c'è dubbio. Il tumore preso all'inizio dà un responso, in fase avanzata ne dà un altro. Io mi sono operata subito, il tempo di organizzarmi con il chirurgo. Durante l’intervento hanno aperto tutto, hanno fatto una pulizia importante. Ho fatto anche l’intervento di ricostruzione mammaria. C’era in sala operatoria il chirurgo che se ne occupava. Ha fatto bene il suo lavoro. Non mi ha lasciato cicatrici eccessive.

La mastectomia, per molte donne, è traumatica anche perché implica una grande difficoltà a riuscire ad accettare il proprio corpo dopo l’intervento. Come si è evoluto il tuo rapporto con la nudità dopo la malattia?

Grazie alla ricostruzione che è stata fatta subito, ho mantenuto un rapporto di continuità. Quando sono stata in sala operatoria, ho chiesto se potevano farmi una sesta. Siccome per tutta la vita ho avuto poco seno, avrei voluto finire in gloria con una bella sesta (ride, ndr), ma mi hanno detto di no. Pazienza. Ma nelle prossime puntate, ci sarà la storia complessa di una ragazza. Lei sentiva questa nocciolina a cui non ha dato importanza. Quando è andata a toglierla, hanno dovuto fare un'asportazione totale. Facciamo questa visita una volta l'anno, è mezz'ora che dedichiamo a noi stessi.

Si ha paura di fare prevenzione perché si teme di ricevere una brutta notizia, quando paradossalmente si dovrebbe temere di apprendere quella notizia troppo tardi.

Sì, si fanno più danni aspettando. È importante fissare una data e riconfermarla di anno in anno, in modo che si riesca a trovare anche posto.

Come hai affrontato la diagnosi?

Mi sono sentita molto meno coraggiosa e molto meno forte del solito. L'unica speranza a cui mi sono aggrappata è che riuscisse l'intervento, ma certamente ero molto triste. Quando ti senti dire che hai un carcinoma, ti terrorizza, sono sincera. Mi sono sentita come tutti quando ti danno questa notizia. Male.

Che ruolo hanno avuto tuo marito e le tue figlie nel percorso che ti ha portato alla guarigione?

Quando ti diagnosticano una malattia del genere, sei solo, tocca a te. Chiaramente loro mi sono stati vicino, mi sono venuti a trovare dopo l'intervento. Ho aperto gli occhi e c'erano. Questo mi ha confortato sicuramente. Però, la crisi di sentire quella diagnosi è tutta tua.

Mi ha stupito il fatto che tu abbia preferito affrontare il giorno dell’intervento da sola.

Perché toccava a me. Alla mia famiglia ho detto: "Venite dopo". Sono andata da sola in ospedale e ho trovato un’amica ad aspettarmi, che era stata operata come me. L’abbiamo affrontata insieme. Quando mi sono svegliata dall'anestesia, c'erano le mie figlie e mio marito. Mi ha fatto molto piacere. E poi mi hanno dato la buona notizia che i linfonodi erano sani, la malattia non li aveva ancora intaccati. Quando l’ho saputo ero già più contentuccia.

È un incubo che ti sei ormai lasciato alle spalle o è un timore ancora presente nella tua vita?

Qualcosa è successo anche nella mia testa. Quando vado a fare gli esami per vedere se è tutto a posto, provo sempre un  po' di preoccupazione. È una malattia che ti fa rimanere in sospeso. Questa diagnosi resta sempre con te. Quando ti tocca da vicino una cosa del genere, certamente non vivi tranquilla. È una cosa che ti sei cuccato e che ti lascia sempre il dubbio, in fondo al cervello, che possa tornare ed essere peggio. Questa sensazione purtroppo credo che non ti lasci mai.

Una persona che conosci molto bene, Fedez, ha vissuto la tua stessa esperienza. Avete avuto modo di confrontarvi?

L'ho chiamato quando ho saputo. Mi ha raccontato che aveva avuto la versione meno grave del tumore al pancreas. È stato coraggioso anche lui, ti tocca esserlo. Intanto soffri meno, altrimenti ti disperi ed è inutile. Anche lui lo ha scoperto per caso durante una visita. E ha fatto bene a parlarne. L’ho fatto anch’io perché magari chi sta vivendo la stessa esperienza vede che ora stai bene e quindi aumenti la sua speranza.

Mara Maionchi, Marcello Sacchetta e le concorrenti di Nudi per la vita
Mara Maionchi, Marcello Sacchetta e le concorrenti di Nudi per la vita

A 81 anni sei una donna energica, frizzante, sempre aperta a nuove esperienze professionali. Qual è il segreto per affrontare la vita con questa grinta?

Sono curiosa, le novità mi piacciono molto. Non sono per niente abitudinaria. Se potessi, farei sempre cose nuove. Se mi propongono cose che non ho mai fatto, mi fa piacere, mi diverte lavorare così. Anche quando andavo in ufficio tutti i giorni, se c'era la possibilità di fare una cosa nuova, divertente, la coglievo al volo.

Dopo una vita tanto intensa, c’è qualcosa che ti fa paura?

La morte mi fa molta paura, cerco di abituarmi perché è meglio farlo. Pur essendo credente, certe volte ho molti dubbi, però mi abbandono a credere che ci sarà un'altra vita. A 81 anni sai che hai uno spazio più relativo. È una realtà. Cerco di divertirmi più che posso. Lavorare mi fa bene, questo è sicuro. Mi distraggo, penso ad altre cose, vivo giornate movimentate e questo mi aiuta. Faccio ginnastica due volte alla settimana, perché se non la faccio lo vedo che sono un po' più in difficoltà. Non dico che la vecchiaia sia una malattia, ma ci assomiglia (ride, ndr).

Vorrei chiederti un parere sulla polemica che ha investito Laura Pausini, perché si è rifiutata di cantare Bella Ciao.

Sai che io sono rimasta colpita da questa cosa? In Italia, è una canzone legata ai partigiani, non esattamente alla sinistra. Non so se abbia avuto paura a cantarla, perché alcuni anziché vederla come la canzone della liberazione, la etichettano con un colore preciso di un partito. Anche questo è un errore. Poveretta, lei si vede che si è trovata spiazzata. La polemica contro di lei è stata molto cattiva e violenta. Io non amo queste cose. Anche perché non è che una artista debba per forza schierarsi, saranno tutti confusi come noi.

A proposito, il 25 settembre si vota, che Italia ti auspichi dopo il responso?

Mi auguro di trovare delle persone in gamba, che facciano funzionare tutto o quasi. Sarebbe ora. Mi auguro che chi vinca possa aiutare le persone che hanno bisogno. Uomo o donna, l'importante è che siano capaci, che riescano ad agire in modo giusto ed equilibrato. La politica è complessa. Uno può tendere più verso destra o verso sinistra, ma ci vorrebbero gli uomini invece dei colori. Ci vorrebbero le persone che sanno fare il loro mestiere. Noi affidiamo la nostra vita a loro, vorrei provare con qualcuno di bravo.

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