Luca Ward: “Quando ho iniziato a doppiare ero una schiappa totale. Mi hanno chiesto la frase del Gladiatore in chiesa”

È una delle voci più riconoscibili dello spettacolo italiano, nonché un attore noto al pubblico per i suoi ruoli specialmente in tv. Come a lui stesso piace dire, Luca Ward ha "il talento di essere tutti e nessuno", nome che ha dato anche al suo spettacolo teatrale, che continua a portare in giro in alcune location italiane. L'interprete si racconta in un'intervista dove ripercorre la sua carriera che, inizialmente, non prevedeva nemmeno che lui potesse fare l'attore, figurarsi il doppiatore.
"Ho imparato a fare tutto, lavoro su tanti campi come gli attori di un tempo"
Intervistato da Repubblica, Luca Ward rivendica la sua capacità di avere all'attivo ben 62 anni di carriera su 65 anni d'età e questo perché ha calcato le scene quando aveva solamente 3 anni. L'attore dichiara di essersi sempre cimentato in nuove sfide professionali: "Sono forse uno dei pochi in Italia che, come erano gli attori di un tempo, lavora su tanti campi. Faccio radio, televisione, cinema – poco, per scelta – doppiaggio, teatro, musical, prosa, documentari: ho imparato a fare tutto". Da bambino, quindi, con i genitori attori, era quasi sembrato naturale che arrivasse anche lui sul piccolo schermo, sebben non fosse poi così semplice ed è stata quindi una necessità quella di passare al doppiaggio:
Fare tv all’epoca era un casino, i miei genitori furono chiamati dagli istituti scolastici e gli venne ordinato – non chiesto – di toglierci dalla tv perché i bambini dovevano studiare e giocare. E così è stato. Però io volevo dare una mano alla mia famiglia. I miei genitori non arrivavano alla prima settimana del mese, non alla fine. Eravamo indigenti. Io gli dicevo: "Vabbé, faccio il doppiaggio, così non mi riconoscono".
Il successo da doppiatore e la frase cult de Il Gladiatore
Eppure, inizialmente, non aveva la minima intenzione di fare l'attore: "Avevo visto troppa sofferenza a casa. Era un mestiere bello, ma pericoloso" non voleva soffrire l'indigenza e quindi crescendo si era dedicato ad altro: "Ho provato di tutto: scuola piloti, ma costava troppo; ho fatto il bagnino, facchino, benzinaio, barman, restauratore di mobili, antiquario. Più scappavo da questo mondo, più il destino mi ci riportava. Sono tornato al doppiaggio intorno ai vent’anni: ero una schiappa totale". Tanti i personaggi a cui ha prestato la voce in questi anni, da Samuel Jackson, Kevin Costner e, poi, il più amato di tutti Russel Crowe ne Il Gladiatore. Chiunque lo becchi per strada, infatti, non può fare a meno di chiedergli l'iconica frase: "Scatenate l'inferno" e l'attore ricorda la richiesta più bizzarra:
In chiesa. Non ci vado mai, ma mia figlia Luna mi ha detto: “Papà, voglio andare un giorno in chiesa”. Va bene, l’ho portata. Siamo andati a messa. Il parroco, vedendomi, a un certo punto dice: “Signor Ward, visto che è venuto, ce la fa la frase?”. E io: “Padre, ma in chiesa? Scatenate l’inferno?”. “Sì sì, con il mio permesso”