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Joe Bastianich: “Eravamo poveri e immigrati. La rabbia e la frustrazione provata da bambino mi hanno segnato”

Joe Bastianich si racconta in un’intervista in cui parla del suo arrivo in America da figlio di immigrati. La povertà degli inizi e quel senso di frustrazione sono stati il motore che gli ha permesso di investire e diventare quello che è oggi: un imprenditore con tante passioni che può ancora coltivare.
A cura di Ilaria Costabile
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Joe Bastianich è uno dei volti più noti e poliedrici del piccolo schermo. In Italia è diventato noto come giudice di Masterchef, il cooking show che già conduceva in America, vista la sua vasta esperienza nel campo della ristorazione, ma presto è riuscito a mostrare molte altre qualità dal punto di vista artistico, passioni che porta avanti e che gli permettono di mettersi alla prova su più fronti, come il programma Foodish di Tv8.

Joe Bastianich e la vita in America da immigrato

Intervistato da Repubblica in vista del suo primo debutto teatrale con lo spettacolo Money-Il bilancio di una vita, in cui partendo da aneddoti vissuti in prima persona racconta quelle situazioni che possono cambiare o hanno cambiato la vita di chi è seduto in platea a guardarlo. Bastianich è figlio di immigrati istriani, per tanto tempo ha provato sentimenti contrastanti e di quegli anni dice: "Avevamo una trattoria molto umile, eravamo poveri. I miei si ammazzavano di lavoro ma non era mai abbastanza per non farci sentire da meno" però è proprio da lì che è nata la sua voglia di riscatto: "Quella rabbia e quella frustrazione che provavo da bambino mi hanno segnato. Sono cose che possono distruggerti o darti lo slancio". È da lì, infatti, che è riuscito a costruire il suo mondo, diventando uno dei ristoratori più noti d'America e non solo, ma commenta: "È sempre molto difficile trasformare in business cose che fermentano dalla passione". 

La passione per la musica e il debutto a teatro con uno spettacolo sul denaro

E a proposito di passioni, Bastianich è noto anche per il suo lato da musicista, principalmente folk. Tra live e dischi è riuscito a coltivare un altro lato di se: "La musica era l’unica cosa che mi faceva sentire americano, anche se a scuola restavo quello vestito male, con la parmigiana di melanzane mentre tutti mangiavano panini col burro di arachidi". Fu la nonna a comprargli la sua prima chitarra: "Da lì non ho più smesso", quella stessa nonna che gli consentì di aprire il suo primo ristorante dandogli il denaro necessario. E, d'altronde, è proprio sui soldi che Bastianich punta per il suo debutto a teatro: "I soldi sono un tema che riguarda tutti. Sono un problema concreto e sono un simbolo, muovo desideri e paure, condizionano le scelte". 

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