I Watussi a Sportitalia, Malù e Criscitiello: “Non c’è razzismo. Chi non guarda la trasmissione non può capire il contesto”

L'episodio che ha fatto discutere i social nelle ultime ore si sgonfia davanti alle dichiarazioni dei diretti interessati. Malù Mpasinkatu e Michele Criscitiello, contattati da Fanpage.it, ridimensionano la polemica nata dopo la messa in onda della canzone I Watussi durante la presentazione della Coppa d'Africa su Sportitalia.
Malù Mpasinkatu: "Michele e io siamo come fratelli"
"Io e Michele siamo come fratelli. Siamo cresciuti insieme, anzi l'ho cresciuto io", spiega Mpasinkatu a Fanpage.it. Una dichiarazione che inquadra immediatamente il rapporto tra i due in una dimensione ben diversa da quella che la polemica social aveva lasciato intendere.
Sulla canzone che ha scatenato il caso, il giornalista è netto: "È una sciocchezza come tante. Sono rimasto un po' basito? Sì, ma è stata una trovata del fonico, non c'entra Michele. Con lui non c'è nessun problema, non c'è nessun razzismo". Una precisazione che sposta completamente il baricentro della vicenda. Non c'è stato alcun intento offensivo da parte della conduzione, ma una delle tante trovate di un fonico che, a quanto pare, nella trasmissione ha un ruolo ben preciso.
"Il fonico è un personaggio": la dimensione radiofonica di Sportitalia
"Il nostro fonico è un fonico particolarissimo e col contesto goliardico della trasmissione interviene sempre", spiega Michele Criscitiello a Fanpage.it. "È come se fosse una presenza esterna, un personaggio a se stante".
Un dettaglio che chi non segue la trasmissione non può cogliere, ma che cambia radicalmente la lettura dell'episodio. Il fonico non è solo un tecnico dietro le quinte, ma una figura che partecipa attivamente alla trasmissione, con interventi che fanno parte del format. "Lui fa anche da ‘notaio' nei nostri giochi e nel nostro programma. Durante la rubrica Lo sai che? viene chiamato il ‘notaio zio Cavanna' perché lui fa parte a tutti gli effetti della trasmissione. È un gioco quasi radiofonico", prosegue il conduttore.
Un meccanismo narrativo che richiama le dinamiche delle radio, dove le voci fuori campo e gli interventi tecnici fanno parte dello spettacolo. "Poi è naturale che se non si guarda la trasmissione, ma si isola solo un momento specifico, sui social si fa casino", aggiunge Criscitiello.
Una canzone già usata in passato senza polemiche
"Poi l'assurdità è che già due anni fa abbiamo avuto i diritti in esclusiva della Coppa d'Africa e questa canzone l'abbiamo sempre messa", rivela il conduttore. Un precedente che ridimensiona ulteriormente la vicenda: non si è trattato di una scelta inedita o provocatoria, ma di una continuità con le edizioni passate del programma.
"Poi è chiaro che nella fase del politicamente corretto la canzone dei Watussi non è usata più, ma nel nostro contesto non c'è nulla di male", prosegue Criscitiello, sottolineando come il contesto goliardico della trasmissione e il rapporto consolidato con Mpasinkatu abbiano reso quella scelta musicale parte di un codice condiviso.
"Malù fa parte della redazione Africa di Sportitalia, è un ospite fisso, è una parte integrante della nostra storia", conclude il conduttore, ribadendo come il giornalista non sia un ospite occasionale ma un pilastro della copertura del calcio africano della rete.
È il miglior sponsor per la Coppa d'Africa che sta per partire
Michele Criscitiello, da ultimo dei Biscardi, ha un gusto per la polemica che sembra quasi scientifico. A dieci giorni dall'inizio della competizione, l'episodio sembra quasi fatto di proposito per ulteriore visibilità alla copertura di Sportitalia. "Abbiamo ex giocatori come Yohan Benalouane e Achraf Lazaar, ci saranno conduttrici di origine africane", anticipa Criscitiello.
La rete punta a bissare il successo dell'edizione precedente: "52 partite dove la più bassa ha fatto il 2%, con la finale che ha fatto il 6% di ascolti. In chiaro, la Coppa d'Africa funziona molto meglio del criptato perché c'è tanto pubblico". Numeri che certificano come la scelta di trasmettere gratuitamente la competizione abbia intercettato un pubblico vasto, ben oltre la nicchia degli appassionati. Una scommessa che Sportitalia si prepara a ripetere, con una redazione che ha nel rapporto consolidato proprio con figure professionali come Malù Mpasinkatu uno dei suoi punti di forza. Quello che sui social è apparso come un caso di insensibilità si rivela, alla luce delle dichiarazioni dei protagonisti, una polemica nata dalla mancanza di contesto. Si può discutere dell'opportunità, certo, ma la cifra a Sportitalia resta volutamente questa.