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Mare Fuori 4

Giovanna Sannino, Carmela in Mare Fuori 4: “Sul set con Matteo Paolillo abbiamo fuso le nostre emozioni”

Giovanna Sannino è l’attrice che interpreta Carmela Valestro in Mare Fuori 4. A Fanpage.it racconta i retroscena sulle scene più difficili da interpretare e della sintonia trovata sul set con Matteo Paolillo, Edoardo nella serie tv. Sul suo futuro ha aggiunto: “Vorrei raccontare la mia storia in un film”.
A cura di Gaia Martino
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Giovanna Sannino è l'attrice che interpreta il ruolo di Carmela Valestro nella serie tv di successo Mare Fuori. Moglie di Edoardo Conte, detenuto dell'IPM, interpretato da Matteo Paolillo, nonché madre di suo figlio Ciro, si ritrova al centro di un triangolo con l'amante di lui, Teresa (Ludovica Coscione). Nella quarta stagione ci saranno due colpi di scena legati alla vicenda sentimentale del personaggio: Giovanna Sannino, napoletana classe 2000, ha raccontato a Fanpage.it la sua avventura sul set ricordando scene particolari e difficili da interpretare. Ha poi parlato del suo libro, Non sempre gli incubi svaniscono al mattino, pubblicato nel 2020, nel quale racconta il dolore provato quando il padre è finito in carcere ingiustamente: "Quando sarò pronta, voglio trasformarlo in un film".

Carmela sarà ancora tra i protagonisti di Mare Fuori 4. In che modo si è evoluto il tuo personaggio nel corso delle stagioni? 

Quando ho incontrato Carmela per la prima volta era una ragazzina, vestiva i panni di una donna soltanto perché stava per diventare madre. Il suo è un processo simile a quello di Benjamin Button: nasce vecchia, ma non so se morirà bambina (ride, ndr). Vive in un contesto sociale che la costringe ad essere grande, a farsi carico di responsabilità che, per una ragazza di 16/17 anni, non sono giuste. Alla fine della terza stagione prende in mano le redini della sua famiglia, sia perché Edoardo non può, sia per il loro bambino. Nella quarta, Carmela diventerà ancora più forte, cercherà una ragione, un motivo, dietro tutte le azioni che poi compirà.

Accetta il tradimento di Edoardo e impara a conviverci. C'è la rassegnazione di un destino già scritto oppure possiamo aspettarci un colpo di scena?

Ci saranno due colpi di scena. Nella terza stagione il personaggio ha dato il meglio di sé, in negativo, con le sue sceneggiate. Quest'ultime non mancheranno nella quarta stagione, ma Carmela deciderà di rispettare se stessa, di dettare le parole della sua storia, di non leggere un libro già scritto. Succederà un bel casino (ride, ndr).

Come sei entrata in connessione con il tuo personaggio? 

Credevo di incontrare tanti muri, ostacoli, tra noi due. In realtà, quando togli tutte le sovrastrutture, dal contesto sociale alla storia di vita, ti trovi davanti ad una ragazza di 16 anni follemente innamorata che non ha gli strumenti per combattere un amore sbagliato perché nemmeno lo riconosce. Ti rendi conto che sei tu a sedici anni. Questa è la storia di una ragazza normalissima, ma con un epilogo diverso. Mi sono chiesta ‘Io com'ero a 16 anni?', ‘Com'ero quando ho avuto quella cotta folle per un ragazzo che non mi ha fatto capire nulla?'. Questo è stato il punto di contatto tra noi.

Giovanna Sannino, Carmela in Mare Fuori
Giovanna Sannino, Carmela in Mare Fuori

È stata una sorta di sfida?

Sì. Avevo 19 anni quando l'ho incontrata, 23 quando l'ho conosciuta effettivamente. Le esperienze di vita mi portavano a criticarlo come personaggio, a non sposare le sue scelte. La sfida è stata mettersi nei panni di Carmela senza puntarle il dito contro. È stata una bella sfida, perché si fa un'analisi del personaggio ‘anatomica', quindi attorialmente molto interessante.

C'è una scena che hai interpretato che ti ha lasciato il segno?

Ci sono state scene difficili nella quarta stagione. Alcune girate con Edoardo, interpretato da Matteo Paolillo, sono state molto intense. C'era energia sul set, un insieme di sensazioni ed emozioni che si fondevano con quelle di Matteo. Quando trovi un punto di contatto con il tuo compagno di scena, hai raggiunto l'obiettivo. Ce n'è una, nel terzo episodio, molto intima e bella tra noi due. A fine registrazione ci siamo guardati, siamo rimasti fermi e ci siamo abbracciati fortissimo.

Giovanna Sannino e Matteo Paolillo in Mare Fuori 4
Giovanna Sannino e Matteo Paolillo in Mare Fuori 4

Le difficoltà sul set di cui parli hanno poi compromesso la tua vita di tutti i giorni?

No, però fanno riflettere. Mi sono resa conto che sono molto istintiva nel modo di lavorare. Spesso perdo la razionalità, il controllo, difficilmente riesco a resettare tutto allo stop. È una cosa che ti può fare anche del male, ma mi appartiene, quindi ci devo convivere. È inevitabile instaurare dei rapporti con le persone con cui lavori e questi vanno ad influire. Io ho legato tantissimo con i miei piccoli tre scagnozzi (Cucciolo, Micciarella e Dobermann nella serie, ndr) perché ho sentito da subito un senso di appartenenza. Non sei umano se allo stop è finito tutto.

Giovanna Sannino con Francesco Panarella, Giuseppe Pirozzi e Enrico Tijani
Giovanna Sannino con Francesco Panarella, Giuseppe Pirozzi e Enrico Tijani

Qual è stato il tuo primo provino?

Gomorra, seconda stagione. Andai a fare il primo provino per interpretare la sorella di Cristiana Dell'Anna, Patrizia, e mi accompagnò mia madre che per scaramanzia viene sempre con me. Il provino era in napoletano, una tragedia per me. Avevo 14 anni, ero molto in ansia perché non avevo idea di cosa dovessi fare. Andò bene, mi richiamarono e feci altri quattro provini, poi finì lì ma non ci rimasi tanto male. Arrivarono altri no prima di Mare Fuori.

Il teatro è una seconda casa per te. Come vivi il rapporto con il pubblico quando sei sul palco?

È un rapporto molto più diretto, lo preferisco. A teatro hai la percezione di eseguire un prodotto artistico. Con il pubblico hai un altro tipo di rapporto, c'è una sinergia bellissima. Da un anno lavoro ad un format, ‘Do not disturb', scritto 11 anni fa da Mario Gelardi. Portiamo in scena situazioni molto intime all'interno di camere d'albergo e il pubblico viene a spiare, assiste a degli sketch. La distanza attore-spettatore è breve, quindi lo senti addosso, ti guarda come se fosse una telecamera umana. Senti la sua approvazione, il suo disgusto. È uno scambio che non ha prezzo.

"Non sempre gli incubi svaniscono al mattino" è il tuo libro autobiografico nel quale racconti una delicata vicenda familiare. La scrittura ti ha aiutata a liberarti dal dolore provato?

Ho iniziato a scrivere per mettere in ordine le idee. In quel momento mi arrivavano notizie, informazioni dai giornali, dalla televisione, dalla mia famiglia. Non volendo parlare dei miei dubbi, del mio dolore, né con i miei amici né con mia madre, iniziai a scrivere e sentivo che mi faceva stare bene. Il mio professore di latino mi consigliò di scrivere un libro. All'inizio ho avuto un rifiuto, non volevo ripescare cose che avevo lasciato perdere. Però oggi ne parlo con serenità. La mia storia la conosce chi vuole conoscerla, anche senza incontrare Giovanna. Leggendo le mie parole, immaginando un finale. Quindi sì, è stata assolutamente catartica.

(foto Instagram)
(foto Instagram)

In un'intervista rilasciata a Cosmopolitan hai dichiarato che ti piacerebbe trasformare un testo da te scritto in una sceneggiatura. Di cosa si tratta?

Vorrei trasformare il mio libro in un film. Penso sempre che l'arte nasca dalla necessità. Se c'è la necessità di raccontare qualcosa, allora puoi considerare di creare un prodotto artistico. È la storia di mio padre. Non è un supereroe, non è un uomo che verrà ricordato nei libri di storia, ma è l'uomo che mi ha cresciuta, che ha fatto diventare veri i miei sogni e che ha creato la mia persona con tutto ciò che è successo. C'è la necessità di trovare una giustizia in quello che non è andato. Vorrei trasformare il libro in una grande lente d'ingrandimento cinematografica.

Ci stai già lavorando ?

No, lo farò quando sarò effettivamente pronta, quando la distanza tra me e questa storia sarà giusta, perché non voglio che sia completamente distante da me, ma oggi mi sta ancora addosso. Oltretutto questo è un periodo nel quale lavoro a tante cose. Paolo Sorrentino per raccontare la sua vita ci ha messo tanti anni, quindi io posso aspettare.

Ti spaventa l'idea che il tuo personaggio in Mare Fuori possa diventare un'etichetta che ti attribuiscono a priori dal tuo percorso lavorativo?

L'anno scorso avevo questa paura, ma le persone non mi conoscevano. Piano piano mi sono fatta conoscere, ho allontanato il personaggio dalla mia vita, non perché non mi appartenga, ma perché non sono io. Le persone oggi, dopo un anno, sanno che Giovanna Sannino è l'interprete di Carmela. Hanno capito il mio modo di lavorare e di pensare. Non c'è più la fusione completa tra me e il personaggio. Ringrazio le persone che si sono dimostrate disponibili a capire che siamo due cose diverse.

Giovanna Sannino
Giovanna Sannino

Hai un sogno nel cassetto?

Ne ho tanti. Mi piacerebbe sicuramente fare un cinema d'autore serio. Mi piacerebbe andare ad analizzare personaggi sempre più complessi. Dovrei dire "Vorrei vincere l'Oscar". Sì, quello lo vogliono tutti. Però ponendomi un sogno, mi sembra di pormi un limite. Non voglio pormi obiettivi perché quando li realizzerò poi che faccio? Voglio vivere d'arte per tutta la vita.

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