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Donatella Finocchiaro: “Sono stata vittima di violenza tre volte, la prima non l’ho capito subito”

L’attrice siciliana Donatella Finocchiaro ha raccontato di essere stata per tre volte vittima di violenza. Sul suo cammino ha incontrato uomini che hanno minato la sua sicurezza, non solo attraverso atti fisici, ma anche con le parole: “Molti uomini distruggono l’autostima delle donne, la violenza è diventata subdola”.
A cura di Ilaria Costabile
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Donatella Finocchiaro è una delle attrici più poliedriche dello spettacolo italiano, impegnata in film, serie televisive e da sempre in scena a teatro, ora è su Disney Plus con "I Leoni di Sicilia", dove interpreta Giuseppina Saffiotti, la madre di Vincenzo, nonché moglie di Paolo Florio. In un'intervista rilasciata al settimanale Oggi parla di sé, raccontando anche aspetti del suo privato mai emersi, come quelli che riguardano la sofferenza subita nell'essere stata vittima, più di una volta, di violenza, da parte degli uomini che ha incontrato sul suo cammino.

La violenza subdola che mina l'autostima

Una società maschilista, patriarcale è quella in cui le donne si trovano a doversi battere per non soccombere, per non farsi risucchiare da chi vorrebbe oscurarle con prepotenza. Di violenza di genere si parla, forse non abbastanza, o non sempre nella giusta maniera, soprattutto perché negli anni anche la manifestazione stessa della violenza è cambiata, come racconta proprio l'attrice siciliana che sottolinea come molte volte ciò che le volte vivono sulla propria pelle non emerga: "È diventato più subdolo. C’è ancora tanta violenza che le donne subiscono fra le mura di casa: facciamo rumore per quelle che muoiono, e per carità ci mancherebbe, ma ci sono anche molti uomini che distruggono l’autostima delle donne, e non è un fatto meno grave".

Il racconto delle violenze subite

Lei stessa, d'altra parte, è stata vittima di violenza, sia fisica che verbale, in più occasioni nella sua vita. Finocchiaro racconta come inizialmente gli atteggiamenti degli uomini che aveva amato non era chiaro fossero campanelli d'allarme:

La prima avevo 24 anni, e non ho capito subito, finché la violenza verbale è diventata fisica… Per un anno ho preso calci e pedate, lui era geloso anche del mio sguardo, mi insultava a parole poi mi diceva “scusa, io ti amo”… La seconda avevo 37 anni, e per due anni ho subito una violenza che ha minato la mia autostima, fino alla depressione… L’ultima relazione violenta l’anno scorso. Mi innamoro di un ragazzo più giovane, passiamo tre mesi bellissimi, poi inizia la violenza verbale, diventa sgarbato, rabbioso.

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