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Doc - Nelle tue mani 3

Doc 3, Silvia Mazzieri: “Alba rivive nel dolore di Riccardo. Oggi sono più forte, la nuova vita con mia figlia”

Nella serie Doc – Nelle tue mani 3, Silvia Mazzieri è tornata a interpretare Alba Patrizi in alcuni flashback. Una morte, quella del suo personaggio, che ancora oggi commuove gli spettatori. Intervistata da Fanpage.it, l’attrice ha raccontato come è stato rimettere il camice di Alba. Inoltre ha confidato le emozioni della maternità: “Quello per mia figlia è un amore così forte, genuino e potente che mi ha cambiato la vita”.
A cura di Daniela Seclì
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Doc - Nelle tue mani 3, Silvia Mazzieri interpreta Alba Patrizi
Doc – Nelle tue mani 3, Silvia Mazzieri interpreta Alba Patrizi
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Silvia Mazzieri ha interpretato Alba Patrizi in alcuni flashback nella serie Doc – Nelle tue mani 3. Il suo è uno dei personaggi più amati. Gli spettatori hanno assistito con grande trasporto alla storia della giovane specializzanda, che nella fiction con Luca Argentero vive una delicata relazione con Riccardo Bonvegna, interpretato da Pierpaolo Spollon e si distingue per dolcezza, empatia e altruismo. L’epilogo è tragico: Alba muore per un’intossicazione epatica. Nella terza stagione di Doc, il suo ricordo è filtrato dalla sofferenza di Ric e ogni volta che Silvia Mazzieri ricompare sullo schermo, sui social si moltiplicano i commenti di affetto nei suoi confronti. L’attrice, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it, ha raccontato come è stato tornare sul set di Doc – Nelle tue mani e ha parlato della sua nuova vita, dall’amore per la figlia Greta e per il compagno Yari Gugliucci ai progetti in cantiere: “Sarò nel cast di una serie in onda su Canale5”.

Come è stato tornare sul set di Doc e rivedere i tuoi colleghi?

La chiamata è stata inaspettata. Ho accettato subito. Ero onorata e felicissima di tornare su quel set anche solo per due giorni. Credo sia stato un modo per onorare tutto il lavoro che ho fatto prima.

In Doc 3, Alba è ancora una presenza importante per Riccardo che affronta gravi attacchi di ansia, dovuti alla sofferenza causata dalla sua morte. Sei soddisfatta di come gli sceneggiatori hanno raccontato il tuo personaggio nella terza stagione?

Sì, sono d’accordo con le loro scelte narrative. Hanno trovato il giusto equilibrio. Dopo l’intensa scena della morte di Alba, avere più spazio nella terza stagione avrebbe tolto quella magia che c’è stata nell’ultima puntata, quell’atmosfera sospesa, malinconica. Era giusto non eccedere in qualcosa a cui era già stato dato grande spazio prima. Comunque Alba c’è, rivive nei ricordi e nel dolore di Riccardo. In tantissimi mi hanno scritto.

In effetti l’amore degli spettatori per Alba resta immenso. Quando sono andati in onda i flashback della morte del tuo personaggio, X si è trasformato in una valle di lacrime. Come te lo spieghi?

In questi anni ho ricevuto messaggi non solo dall’Italia, ma anche dalla Francia e dal Giappone. Mi emoziono quando mi scrivono o mi fermano per strada. Vuol dire che il lavoro che ho fatto è stato importante e potente. E questa è la soddisfazione più grande. Le persone ricordano l’intensità, l’amore e la verità che metti in una scena. Sono così contenta di avere ricevuto l’amore del pubblico.

Chi è per te oggi Alba?

È un personaggio che mi ha dato tantissimo, che c’è stato in due momenti importanti: nel periodo del Covid, che abbiamo vissuto tutti intensamente e con dolore, e in quello in cui sono diventata mamma. Ha accompagnato le fasi di una trasformazione non solo lavorativa, ma di vita. Sono molto legata a lei. Ma è anche vero che se mi guardo indietro, mi sembra passata un’eternità. Prima mi rivedevo in Alba, ora non più. Certo, ha la mia dolcezza, ma la vedo piccolina, quasi da proteggere. Oggi non sono più quella ragazza, mi sento più donna, più forte. Però la ritrovo nei momenti di fragilità.

Silvia Mazzieri oltre DOC, è mamma di Greta avuta dal compagno Yari Gugliucci

Silvia Mazzieri con il compagno Yari Gugliucci e la figlia Greta
Silvia Mazzieri con il compagno Yari Gugliucci e la figlia Greta

Raccontami la tua nuova vita. Il 1º giugno 2022 sei diventata mamma per la prima volta. È nata Greta. Quale è stata la sfida più ardua della maternità?

Il 1º giugno 2022 per me è il giorno in cui sono nata anche io, non solo mia figlia. Sono rinata con lei, con il mio compagno, con la mia famiglia. È bello il termine famiglia: in un momento così difficile, sapere che puoi contare su qualcuno è un regalo. Credo molto nell’amore che ci unisce. La sfida più ardua? Forse svegliarsi di notte mille volte (ride, ndr). Poi ho lasciato la mia città e sono andata a vivere a Salerno, dove non conoscevo nessuno. Ma devo dire che non ho avuto grosse difficoltà. Maternità per me significa costruire, dare la vita a un esserino che è frutto dell’amore con il tuo compagno. Ora è tutto più bello per me.

La nascita di Greta ti ha cambiato?

In tutto. Mi ha fatto sentire orgogliosa di me e in pace. Quello per mia figlia è un amore così forte, così genuino, così potente, che ridimensiona tutto. Ti fa vedere la vita in maniera diversa. Ho letto una frase: “Quando nasce un bambino, nasce anche una mamma”. È proprio così. È come se si cancellasse quello che è stato. I bambini ti fanno vedere l’essenziale. Alcune cose si dimenticano, altre si trasformano. Alcune preoccupazioni che sembravano enormi, quando diventi mamma capisci che sono niente. La vita è così breve e a volte anche così semplice. Quando ti focalizzi sulla famiglia, capisci che tutto il resto va e viene, ha l’importanza e l’ansia che tu gli dai. Con Greta ho lasciato andare anche il mio perfezionismo, prima ero fumantina, adesso respiro e conto fino a dieci. E poi sento molto di più il tempo che passa.

In che modo?

Oggi Greta è piccolina, le do la pappa, le cambio il pannolino e poi all’improvviso sarà già grande, questo pensiero mi rende malinconica. Poi è la vita, è giusto così, farà la sua strada, ma voglio godermi ogni attimo, ogni momento. Il futuro mi preoccupa. Le continue storie di uomini che ammazzano le loro compagne, mi mettono molta paura. È qualcosa di inconcepibile e disumano. Spero che Greta trovi una persona buona come io ho trovato Yari. E pensare che non sono cresciuta con il sogno di diventare mamma.

Cosa ti ha portato a cambiare idea sulla maternità?

Forse il momento, forse la persona giusta. Con Yari (Gugliucci, ndr) è nato all’improvviso il desiderio di allargare la famiglia. Da una parte mi dico: “Ma perché non l’ho fatto prima? Ne farei altri dieci", dall’altra invece è giusto avere aspettato la persona perfetta per me. Quindi posso dire: “Perché non ho incontrato prima Yari?

Che papà è Yari?

Meraviglioso. Yari è un uomo buono, puro, ottimista, con una grande cultura, che ama la vita, le persone, l’arte, la bellezza. Ci troviamo d’accordo su tutto, abbiamo gli stessi gusti. Con la sua leggerezza e la sua intelligenza, mi fa vedere il lato bello della vita. È la persona che ho sempre desiderato avere accanto, si è sempre preso cura di me. È un papà presente e attento all’educazione della bambina. Gioca con lei e ci parla tantissimo. Si fanno le coccole, si tengono per mano. Non è un caso che la prima parola che Greta ha detto sia stata papà. Anzi, ha detto pappa, poi papà e dopo mamma (ride, ndr).

Il matrimonio e il secondo figlio sono nei vostri progetti o avete già trovato la vostra dimensione ideale?

Ne parliamo, pensiamo al futuro, facciamo tantissimi progetti ma al momento preferiamo goderci il momento presente, cercando di dare il massimo.

Doc 3, Silvia Mazzieri torna sul set dopo la maternità

Silvia Mazzieri è mamma di Greta
Silvia Mazzieri è mamma di Greta

Mi pare di capire che mettere in stand by il tuo lavoro, non sia stata una decisione sofferta.

No, infatti. Dopo la nascita di Greta, non me la sentivo di ricominciare subito a lavorare. Ho voluto fermarmi per un annetto. Avevo bisogno di stare con mia figlia, ma anche di conoscere bene me stessa. Sono gli anni più belli della mia vita e ho voluto viverli fino in fondo per poi tornare al mio lavoro con grinta e consapevolezza. Adesso la piccolina va al nido e io ho più tempo per me, per studiare, per lavorare. Prima sarebbe stato caotico. Anche se inizialmente non è stato facile il distacco da mia figlia.

È comprensibile.

I primi giorni di Greta al nido mi si spezzava il cuore. Da quando è nata, sono stata sempre al suo fianco, quindi adesso che sto ricominciando a lavorare non è semplice ma sono contenta. Lo faccio per il suo futuro ed è giusto così. Lei è veramente una bambina d’oro, si adatta a tutto. Mi hanno detto che all’asilo è bravissima, mangia tutto e si relaziona con gli altri bambini. Questo mi rincuora tantissimo. Il distacco è stato forte, ma ora sono molto più tranquilla. Non c’è cosa più bella di quando vado a prenderla.

Quando tornerai sul set?

Ho fatto un film con Alessandro Siani e ora c’è all’orizzonte una serie. Tornerò sul set la prossima settimana. Sono molto contenta ed emozionata, non vedo l’ora. Ho anche un po’ di ansia da prestazione (ride, ndr). Vuol dire che ci tengo. È quell’adrenalina che ci vuole per dare il massimo. Per me è un ricominciare. Sarò contenta di tornare a casa la sera, rivedere la mia famiglia e sapere di avere fatto qualcosa di importante per me e anche per loro.

Dove ti rivedremo?

Sono nel cast di una serie che andrà in onda su Canale5. È la mia prima volta a Mediaset e ho trovato un bel gruppo di lavoro. Anche la storia mi piace molto, così come il mio personaggio. La fiction è ambientata all’Isola d’Elba, nella mia Toscana. Non vedo l’ora di incamminarmi in questo nuovo viaggio. Al momento non posso svelare altro.

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Per concludere, quale insegnamento vorresti trasmettere a Greta?

La voglia di mettersi sempre in gioco, sognare, scoprire, viaggiare, fare quello che le piace senza rimandare. L’importanza di agire, perché le cose accadano. Abbracciare il sacrificio e non abbattersi quando qualcosa non va. Vorrei apprezzasse la bellezza della natura e che se ne prendesse cura. Sento tanta energia quando cammino sul lungomare di Salerno o ammiro la costiera amalfitana. Quando guardo il mare, mi dico: “Siamo fortunati e non ce ne rendiamo conto”. In generale, vorrei che ci fosse più amore e più pace. A volte dipende da noi, si perde il controllo quando ci si dovrebbe solo fermare e ascoltare.

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