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Carol Alt: “Adoravo Silvio Berlusconi, mi regalò una cornucopia d’argento da 100kg e un gioiello a forma di farfalla”

Carol Alt, attrice americana ma italiana d’adozione, ripercorre la sua carriera nel cinema, l’amore per Ayrton Senna e il legame con Silvio Berlusconi: “Ha sostenuto tutti i miei film. Lo adoravo”.
A cura di Stefania Rocco
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Carol Alt, attrice americana di grande successo che l’Italia ha adottato quando era ancora giovanissima, ripercorre i traguardi ottenuti durante la sua lunga carriera e gli eventi privati che hanno segnato profondamente la sua vita. Primo tra tutti, l’amore per Ayrton Senna. Intervistata da Repubblica, l’attrice oggi 65enne racconta di non aver mai rimpianto la scelta di lavorare per il cinema italiano, anziché per quello americano:

In America mi chiedevano perché preferissi il cinema italiano e io rispondevo che da voi i ruoli erano migliori, i copioni si basavano su storie di donne profonde. A Hollywood, invece, la ragazza doveva stare in braccio a Batman, all’eroe di turno. Il cinema italiano è stato una grande scuola. E ho vissuto i giorni migliori della mia vita. Per questo chiamo ogni settimana: perché voglio tornare.

Il rapporto con Silvio Berlusconi: “Ha sempre sostenuto i miei film”

Tra i numerosi ammiratori dell’attrice, anche Silvio Berlusconi. Alt ricorda i regali ricevuti dal leader politico quando era ancora Presidente del Consiglio, ma soprattutto il sostegno concreto dato ai film nei quali recitava. “Lo adoravo”, ha dichiarato l’interprete, “Stavo girando Due vite, un destino con Rod Steiger, Michael Nouri, Burt Young, prodotto da Guido Lombardo. Silvio invitò tutti gli attori a cena. Durante la serata si alzò, fece arrivare una cornucopia gigante d’argento, da cento chili. E disse: ‘Questo è per il mio attore preferito al mondo’. Tutti si guardarono… parlava di attore… poi aggiunse: ‘Carol Alt’. A momenti cado dalla sedia. Wow”.

Quella cornucopia oggi non c’è più. In compenso, Carol conserva ancora uno degli oggetti ricevuti da Berlusconi:

Mio marito (il giocatore di hockey Ron Greschner, ndr) si è preso tutto. Ho ricominciato da capo a 34 anni. Ma conservo una enorme farfalla che Silvio mi regalò una sera, a casa, a Roma, quando era presidente del Consiglio. È un gioiello che tengo in un cassetto e considero un portafortuna. Era generoso, ha sostenuto tutti i miei film. E apprezzo chi parte da nulla e costruisce una grande vita. Io ho fatto la cameriera, mio padre era un pompiere. Mentre parliamo guardo la mia casa, e ogni oggetto che vedo l’ho guadagnato. So quanto vale.

L’amore per Ayrton Senna: “Dopo la sua morte, nulla è stato più lo stesso”

La morte di Ayrton Senna ha segnato per sempre la vita dell’attrice. Era il suo grande amore. Quando si conobbero erano entrambi impegnati, ma non riuscirono a impedire che nascesse un legame profondo. Poi, la tragedia: la morte del pilota, a soli 34 anni, durante il 7° giro del Gran Premio di San Marino.

Ricordo tutto”, racconta commossa. “È difficile parlare di una persona che non c’è più, perché resta solo la mia interpretazione, la mia emozione, la mia storia. Lui non è qui per raccontare la sua versione. Non ho mai provato nulla di così forte e profondo nella vita. È stato lo spartiacque: c’è un prima e un dopo. E dopo non è mai stato più lo stesso. Ci penso ogni giorno. C’è sempre qualcosa o qualcuno che me lo ricorda: un autista che mi dice ‘Ti ho vista con Ayrton a Trastevere’, oppure a Singapore, a Montréal, in Brasile… Lui è sempre nella mia vita”.

Dell’amato pilota, Carol conserva anche il ricordo del loro primo incontro:

Quando mi dissero il suo nome. Un amico mi fa: “Vieni a incontrare Ayrton Senna”, e io non riuscivo a capire il nome. Lui dice: “È un autista”. E io: “Ma un autista di limousine?”. Ci incontriamo nel backstage di Ferragamo, davanti ai fotografi. Lui guarda me, non l’obiettivo. Capisco, tolgo le scarpe e lui: “Grazie”. Mi rimetto le scarpe e vado nell’ufficio del mio agente. Arriva un tizio: “Mister Senna vuole invitare la signora Alt a cena”. E io dico: “No, ceno con il mio agente”. Ma l’agente dice: “No, vai con lui”. Io avevo fame, erano le sei, dovevo aspettare tre ore. Le ho aspettate, ed è cambiata la mia vita.

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