Stefano De Martino come Belen Rodriguez, adesso è il suo il video privato online: cosa rischia chi lo condivide

Il destino sembra prendersi gioco di Stefano De Martino con una crudele ironia. Dopo il caso che travolse Belen Rodriguez nel 2011 con il video privato insieme a Tobias Blanco, ora tocca all'ex marito finire nella stessa spirale di violazione digitale. Come riportato da Affari Italiani, un video intimo che ritrae Stefano De Martino e la compagna Caroline Tronelli è stato trafugato grazie a un complesso sistema di hackeraggio delle telecamere di sicurezza dell'abitazione di Caroline Tronelli. Adesso, quel video sta girando incontrollato attraverso gruppi WhatsApp, accompagnato dall'inquietante etichetta "inoltrato molte volte" che certifica la diffusione virale del contenuto.
Un video che era destinato a non esistere, non solo a rimanere privato
Il video era destinato a non esistere, non solo a rimanere privato. I sistemi di sorveglianza come quelli sono infatti a circuito chiuso e viaggiano in un server interno, al quale può avere accesso solo il legittimo proprietario. In un primo momento si era parlato di video di "intimità familiare", in riferimento soprattutto a routine igienica. Gli hacker, invece, sono riusciti a trafugare momenti di intimità assoluta. La diffusione attraverso i canali social e le chat di messaggistica istantanea replica la stessa dinamica che aveva colpito Belen, ma con una differenza sostanziale: oggi esiste una legislazione specifica che tutela le vittime.
Il peso dell'etichetta "inoltrato molte volte"
L'apparizione della dicitura "inoltrato molte volte" sui messaggi WhatsApp che contengono il video rappresenta un elemento tecnico dal peso legale determinante. Questa etichetta compare automaticamente quando un contenuto ha attraversato almeno cinque passaggi di condivisione, diventando una prova cruciale per dimostrare la diffusione sistematica del materiale. Per chi riceve e decide di inoltrare ulteriormente questi contenuti, l'etichetta costituisce un campanello d'allarme che dovrebbe far riflettere sulle conseguenze legali. La Cassazione italiana ha stabilito che la presenza di questa dicitura può essere interpretata come indicatore della natura virale della diffusione, elemento che aggrava la posizione di chi continua la catena di condivisione.
Le conseguenze legali per chi condivide
Inoltrare il video di De Martino e Tronelli comporta responsabilità penali concrete. L'articolo 612-ter del nostro ordinamento, entrato in vigore con il pacchetto "Codice Rosso" del 2019, stabilisce condanne fino a sei anni di carcere oltre a sanzioni pecuniarie che arrivano a 15.000 euro. Quando i contenuti viaggiano attraverso app di messaggistica o piattaforme digitali, le conseguenze diventano ancora più pesanti: si arriva fino a nove anni dietro le sbarre. La legge non distingue tra chi produce il materiale illecito e chi semplicemente lo riceve e lo rilancia – basta dimostrare la volontà di danneggiare la persona ritratta per configurare il crimine.
Il precedente Belen: quando la legge non c'era
Il confronto con il caso di Belen Rodriguez evidenzia l'evoluzione del sistema giuridico italiano. Nel 2011, quando il video della showgirl con Tobias Blanco venne diffuso online, non esisteva una normativa specifica per il revenge porn. I magistrati milanesi tentarono di utilizzare le leggi sulla tutela dei minori, ipotizzando che Rodriguez fosse minorenne al momento delle riprese, ma l'indagine si concluse con un nulla di fatto dopo sei mesi di analisi frame per frame del materiale.
La mancanza di strumenti legali adeguati lasciò Belen completamente esposta alle conseguenze psicologiche di una violazione che lei stessa descrisse come devastante, arrivando a causarle depressione e persino un aborto spontaneo a causa dello stress. Il video circolò liberamente per ore prima di essere rimosso, finendo addirittura in vendita su DVD nei mercati rionali.
Chi ha ricevuto il video attraverso WhatsApp o altri canali e sta valutando se inoltrarlo deve sapere che rischia non solo una denuncia, ma anche una condanna che segnerà per sempre il proprio futuro. La tentazione del gossip può costare molto cara in un'epoca in cui la legge italiana ha finalmente imparato a proteggere la dignità delle persone, anche quando si tratta di personaggi pubblici.