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Kledi Kadiu e la malattia del figlio Gabriel: “Più di un mese in terapia intensiva, un calvario”

Kledi Kadiu, ex ballerino professionista di Amici, ha deciso di raccontare per la prima volta sui social la malattia che ha colpito il suo secondo genito, Gabriel, nato dalla relazione con la compagna Charlotte Lazzari. La diagnosi è stata “meningo-encefalite” e ha portato il piccolo a mesi di ricovero in terapia intensiva.
A cura di Elisabetta Murina
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Kledi Kadiu è da poco diventato papà per la seconda volta del piccolo Gabriel, nato lo scorso agosto. Un nuovo arrivo che l'ex ballerino professionista di Amici e la compagna Charlotte Lazzari hanno accolto con gioia in famiglia, dopo la nascita della loro primogenita Lea, avvenuta nel 2016. Tuttavia, dopo poche settimane di vita, al piccolo è stata diagnosticata una malattia, che ha messo a dura prova la sua salute che quella dei neo genitori.

Il racconto della malattia del figlio

Per la prima volta, Kledi ha raccontato pubblicamente sui social la malattia che ha colpito il figlio Gabriel, che ha solo qualche mese di vita. Una scelta presa nella speranza che la loro testimonianza "possa essere d'esempio alle mamma e ai papà che stanno percorrendo un viaggio al nostro".  Il loro "calvario", come l'ha definito l'ex ballerino, è iniziato poche settimane dopo la nascita del loro secondo genito, quando è arrivata una diagnosi piuttosto complessa, che li ha messi a dura prova:

A 13 giorni dal parto Gabriel ha manifestato febbre e forti convulsioni, espressione di una diagnosi piuttosto complessa: meningo-encefalite. L’inizio di un calvario che ci ha davvero messi a dura prova. Gabriel è sopravvissuto e dopo aver riaperto gli occhi, passo dopo passo e con l’audacia di un eroe ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto.

Il problema di salute che è stato diagnosticato al secondo arrivato di casa Kadiu-Lazzari ha comportato il ricovero in terapia intensiva e un lungo percorso di riabilitazione:

Dopo oltre un mese e mezzo di ricovero in terapia intensiva e tanti, tantissimi esami siamo tornati a casa, consapevoli che il percorso di ripresa sarebbe stato lungo e impegnativo. Abbiamo intrapreso fin da subito un percorso di riabilitazione precoce che ci ha permesso di capire fino in fondo come aiutare nostro figlio al meglio attraverso il gioco e la stimolazione finalizzata. 

Tuttavia, i neo genitori hanno fiducia nella forza di volontà del loro piccolo e credono che sarà presto in grado di riprendersi:

Non vogliamo nasconderci dietro alle parole fingendo che sia tutto semplice ma crediamo immensamente nella neuro plasticità, nella sconfinata forza di volontà del nostro piccolo guerriero, nella costanza e nell’ amore come miglior stimolo all’apprendimento.

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La scelta di parlarne pubblicamente

La diagnosi fatta al figlio è quella di un problema di salute che comporta un'infiammazione del sistema nervoso che colpisce le meningi e l'encefalo. Il motivo per il quale la coppia ha deciso di raccontare la storia del figlio è anche per dare speranza e mandare un messaggio positivo a persone che come loro si trovano nella stessa situazione:

Quando succedono cose del genere si tocca il fondo e può essere difficile trovare la forza per tornare in superficie. La differenza possono farla le persone che si sceglie di avere al proprio fianco e i professionisti a cui si affida la crescita del proprio bambino. Non è semplice tradurre in poche righe il nostro sentire, sicuramente ci sentiamo immensamente grati per avere Gabriel al nostro fianco che ogni giorno ci insegna quanto prezioso sia il dono della vita.

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