Tax Credit, Giuli: “Basta soldi pubblici a film mai realizzati. Stanziati 3 milioni per aumentare i controlli”

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli annuncia l'arrivo dei tanto attesi correttivi alla riforma del Tax Credit, cavallo di battaglia del ministero che dirige e che prima di lui era guidato da Gennaro Sangiuliano. Con una nota pubblicata sul sito del ministero, Giuli fa sapere: “Stiamo intervenendo con decisione per garantire che ogni euro destinato al sostegno del cinema italiano sia realmente utilizzato per produrre cultura, lavoro e valore". E aggiunge: "Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema”. Parole che si intersecano inevitabilmente con l'attualità delle ultime settimane e il caso di Villa Pamphili e dei finanziamenti per film mai realizzati a Francis Kaufmann, l'uomo accusato del duplice omicidio.
I correttivi alla riforma del ministero della Cultura
Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli annuncia l’introduzione di nuovi correttivi alla legge Cinema, sottolineando che "a partire da lunedì 23 giugno, la Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura integrerà il decreto direttoriale contenente le disposizioni tecniche e applicative relative al riconoscimento del credito d’imposta “internazionale”, destinato ad attrarre produzioni estere in Italia". Quindi vengono elencate le principali novità:
– [ ] Rafforzamento degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari;
– [ ] Obbligo di presentare, a opera realizzata, una copia completa come condizione per il riconoscimento definitivo del beneficio;
– [ ] Obbligo di indicare chiaramente in fattura il titolo dell’opera cui si riferiscono i costi (se superiori a 1.000 euro);
– [ ] Maggiori vincoli nella documentazione sull’assunzione del personale e sulla certificazione delle prestazioni di servizio rese da terzi.
Tali misure si affiancano alle regole già vigenti per le opere di nazionalità italiana, che per ottenere il credito definitivo devono dimostrare l’avvenuta distribuzione nelle sale cinematografiche o la diffusione al pubblico tramite broadcaster nazionali o piattaforme online a pagamento soggette a obblighi di investimento.
Il piano per aumentare i controlli
La nota di Giuli prosegue così: “Il credito d’imposta internazionale nasce con l’obiettivo di incentivare la spesa sul territorio italiano da parte di produzioni estere, coinvolgendo maestranze e imprese italiane. E sta funzionando molto bene. Tuttavia, è nostro dovere vigilare affinché nessuno possa abusarne." Quindi il ministro sottolinea che, al fine di alzare il livello di controllo sulle produzioni, è stato siglato un accordo con la Guardia di Finanza legato allo stanziamento di 3 milioni e mezzo di euro spesi "per aumentare il sistema di monitoraggio, sorveglianza, controllo, rendicontazione e certificazione alla fonte, investigando su casi pregressi sospetti". La mancata osservanza delle regole, specifica quindi Giuli, non solo comporterà la perdita dei benefici fiscali, ma anche "l'esclusione per cinque anni da qualsiasi agevolazione prevista dalla legge Cinema oltre a, nei casi più gravi, essere denunciato per truffa”.