63 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Matteo Garrone: “Vi spiego perché Io Capitano poteva vincere l’Oscar e non ci è riuscito”

Matteo Garrone, ospite al Bif&st – Bari International Film Festival, ha spiegato come mai il film Io capitano avrebbe potuto vincere l’Oscar e non ci è riuscito: “Sono stati fatti troppi errori, non abbiamo avuto il distributore americano giusto che ha investito quello che andava investito e poi nessuno ci ha detto che si poteva correre in tutte le categorie”.
A cura di Eleonora D'Amore
63 CONDIVISIONI
Immagine

Matteo Garrone, ospite al Bif&st – Bari International Film Festival, ha tenuto una master-class al Teatro Petruzzelli dopo la proiezione di Io capitano. Il film sui migranti, reduce dalla notte degli Oscar 2024, dove ha perso contro La zona di interesse di Jonathan Glazer, ha avuto un forte impatto anche oltreoceano, ma a detta del regista è stato penalizzato nella sua corsa da una serie di errori. Da qui, ha poi spiegato i motivi per i quali non è riuscito a vincere l'Oscar.

Agli Oscar era possibile vincere, sono stati fatti troppi errori. Purtroppo la campagna non è andata come doveva andare, non abbiamo avuto il distributore americano giusto che ha investito quello che andava investito e poi, soprattutto, nessuno ci ha detto che si poteva correre in tutte le categorie. Una cosa che fa la differenza perché è una gara in cui non tutti partono alla pari. Se corri per tutte le categorie hai come votanti tutti i diecimila dell'Academy, mentre per la categoria miglior film straniero a votare sono solo in mille.

La tipologia di giuria: "I votanti inglesi erano ben 900"

Matteo Garrone ha successivamente spiegato come essere inseriti nella categoria Miglior film Internazionale, vinta appunto da La zona d'interesse del regista inglese Jonhathan Glazer, fosse un'impresa complicata anche per la tipologia di giuria: "Gli inglesi votanti sono poi ben novecento, mentre gli italiani poco più di cento. Correre per tutte le categorie ci avrebbe dato più chance".

"La cosa più difficile è cercare di far vedere il film: se sono riuscito ad arrivare nella cinquina senza nessuno, vuol dire che il film è potente, ogni volta che lo proiettavamo all’estero c’era la standing ovation del pubblico" ha aggiunto, "Il rammarico c’è. Ma tanti festival e tanti distributori l’hanno rifiutato".

Immagine

Paolo Del Brocco: "Molti distributori hanno avuto paura del tema"

A chiarire ancora meglio il concetto, Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema che ha co-prodotto e distribuito in Italia Io Capitano: "La mancanza iniziale di un distributore americano adeguato e importante ha fatto sì che il film non fosse iscritto in tutte le categorie" e poi "Toronto, New York, Londra, Telluride. Molti distributori importanti hanno avuto paura del tema". Eppure il film ha avuto una calda accoglienza dalla stampa americana e si prepara adesso a continuare il suo viaggio fino in Africa.

Io Capitano in Senegal, dove il cinema non c'è

Ad aprile 2024 una carovana di Cinemovel approderà in Senegal, con il regista Matteo Garrone e gli attori di Io Capitano, per portare il film nelle scuole, nei villaggi e nelle periferie dove il cinema non c'è più o non c'è mai stato. Si andrà lì forniti di tutte le attrezzature necessarie per allestire una sala cinematografica temporanea, attraversando il Paese nei luoghi dove la pellicola è stata girata, per costruire ponti tra culture, paesi, generazioni, comunità. Continuando a fare ciò che il cinema fa da quando è nato: raccontare storie.

63 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views