video suggerito
video suggerito
Opinioni

Toni Servillo e le parole per Gaza e la Sumud Flotilla, il suo discorso a Venezia cancella ogni equivoco

Le parole pronunciate da Servillo nel ricevere la Coppa Volpi sono semplici, non temono di peccare di omologazione e consentono all’attore di chiarire il suo pensiero su Gaza, opacizzato da quanto aveva detto nei giorni scorsi.
A cura di Andrea Parrella
71 CONDIVISIONI
Immagine

È stato il tema della vigilia, dello svolgimento e della chiusura di Venezia. Alla fine la questione Gaza ha segnato inevitabilmente la Mostra del Cinema che si è conclusa con la cerimonia di chiusura del 6 settembre.

Tra i momenti più significativi, il breve intervento di Toni Servillo che, nel ritirare la sua prima Coppa Volpi come miglior attore per l'interpretazione in La Grazia di Paolo Sorrentino, ha colto l’occasione per lanciare un messaggio carico di solidarietà verso il popolo palestinese: "A nome mio e dell’intero cinema italiano, esprimo la mia profonda ammirazione per coloro che si sono messi in mare con coraggio per raggiungere la Palestina e portare un segno di umanità in una terra dove la dignità umana è quotidianamente vilipesa". 

Il riferimento è alla Global Sumud Flotilla, l'iniziativa umanitaria partita negli stessi giorni in cui andava in scena l'82esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, allo scopo di raggiungere Gaza per portare aiuti alla popolazione e nella speranza di riuscire ad aprire un canale umanitario.

Servillo era stato tra i firmatari dell'iniziativa di Venice4Palestine, che aveva portato nei primi giorni della manifestazione alla defezione di Gal Gadot e Gerald Butler, artisti che avevano sostenuto in modo diverso le operazioni di Idf. Successivamente l'attore, proprio nei giorni di presentazione del film a Venezia, aveva precisato di non essere d'accordo con il boicottaggio degli artisti, generando anche delle critiche nei suoi confronti per l'apparente ammorbidimento delle sue posizioni.

Le parole pronunciate da Servillo sul palco nel corso della cerimonia di chiusura sono semplici, non temono di peccare di omologazione e consentono all'attore, attraverso un esercizio di sano pragmatismo, di chiarire il suo pensiero sulla questione e cancellare ogni equivoco rispetto alle sue posizioni, lasciando un segno definitivo su una edizione della manifestazione che ha dovuto fare i conti con gli imbarazzi dovuti all'incombenza di un tema sociale e politico troppo ingombrante per non condizionare l'intero evento, mettendo al centro del dibattito la responsabilità dei personaggi pubblici e il peso potenziale delle personalità presenti al lido in questi giorni, interrogando.

71 CONDIVISIONI
Immagine
"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views