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Festival di Sanremo 2024

Rose Villain a Sanremo 2024: “Non sono alla ricerca del tormentone, in attesa di Radio Sakura”

Rose Villain, nome d’arte di Rosa Luini, arriva al Festival di Sanremo 2024 con il brano Click Boom!. Qui l’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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Rose Villain, LaPresse, Sanremo 2024
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Rose Villain, nome d'arte di Rosa Luini, arriva al Festival di Sanremo 2024 con il brano Click Boom!. Si tratta dell'esordio assoluto come concorrente Big per la cantante milanese, con un brano scritto insieme ad A. Ferrara e Davide Petrella. La giovane cantante è reduce da un 2023 da protagonista con Radio Gotham, il suo album d'esordio. Nel frattempo, lo scorso febbraio è salita per la prima volta sul palco dell'Ariston, durante la serata cover, per esibirsi con Rosa Chemical in America di Gianna Nannini. Qui l'intervista a Rose Villain.

Come arrivi al Festival?

Principalmente sono una cantante. Io poi ho deciso di iniziare la mia carriera rap, anche perché l'urban è legata alla scrittura. Chiaramente si canta di meno, c'è tanto rap, ci sono melodie più veloci: a me piace il tono. Però appunto, io sono una cantante e a Sanremo per me si deve cantare.

E arriva Click Boom.

Ho scritto un pezzo dove le mie doti vocali sicuramente emergono. Poi c'è anche un po dentro la mia parte, un pochino più urban, però facciamo vedere che so cantare. Io non sono alla ricerca del tormentone di per sè, però faccio parte della scuola di Max Martin, ovvero deve esserci qualcosa che coglie l'attenzione.

E com'è successo nel brano?

Qui abbiamo fatto un po' la roba ripetitiva onomatopeica, anche diversa da quello che ho fatto in passato. In genere sui ritornelli vado un po sempre a complicarmi la vita, metto sempre tante immagini: ho messo la Viper, il Rottweiler, sono cose chiaramente complesse.

Come cambia la percezione della tua musica con un pubblico come quello di Sanremo?

Io so che qua faccio un campionato diverso, con persone che vanno dai 3 ai 120 anni. Chiaramente voglio fare un brano che arrivi a tutti e quindi ho preso sempre Max Martin e l'ho reso un po' più semplice.

E invece la scelta di Gianna Nannini?

Non è stata strategica: per me il cantautorato italiano di certe donne, da Gianna a Loredana a Mia Martini, ma anche Fiorella, loro sono molto presenti nelle mie playlist. Ho un pazzesco rispetto per lei e conosco tutta la sua discografia, la conosco bene, la amo e l'idea di cantarla con lei è squarcia l'anima.

Com'è avvenuto il primo incontro?

Non gliel'ho chiesto personalmente. In realtà chiaramente non la conoscevo di persona. Inizialmente era incerta, ma a un certo punto ha sentito io me ed altri guai alla radio e ha detto: "Questa chi è?". Il suo manager le ha detto: "È Rose Villain, ti ha chiesto di cantare insieme la cover a Sanremo" e fa "Mi piace, ci voglio andare".

Pensi di avere qualcosa in comune con lei?

Ci siamo conosciute, ci siamo proprio trovate e diciamo abbiamo qualcosa in comune. Siamo tutte due donne e artiste che proprio hanno voglia di spaccare il mondo abbastanza, letteralmente. Lei è proprio rock, anche io ce l'ho questa vena, però lei è un vulcano.

Quando è nata Click Boom!?

In una sera d'estate: io non sono solita fare tante sessioni di scrittura perché scrivo tutto da sola. Però con Davide ci eravamo trovati in un'altra situazione e lui è una persona veramente particolare, che mi affascina da morire. Ci siamo detti: "Facciamo un po di musica?"

E poi com'è andata?

Prima è nata tutta la parte più melodica e poi è arrivato il bangerone, perché io ho tutte e due queste anime. Io ho quest'anima molto più romantica, molto più malinconica e quella urban che non riesco a non tirar fuori. Lui ha saputo veramente surfare su quello che cercavo e abbiamo scritto questa chicchetta.

Come ti senti per questa nuova avventura?

Sono felice, emozionata, gasata. Ho proprio voglia di farmi valere, voglia di fare quest'esperienza. Ansia per ora no. Il mio cervello sta mettendo i classici cuscinetti intorno. Non vedo niente, tanto non lo guarderà nessuno. Poi sono anche discalculica, quindi in tv non ho la percezione di così tante persone che guardano, ma mi va bene così.

Sullo sfondo anche Radio Sakura, il tuo nuovo album.

C'è tanto fermento, ci sono tantissime cose da fare anche perché ho annunciato il disco. Ho scritto le canzoni fino all'altro ieri, è un periodo veramente pieno. Non dormo, che è l'unica cosa che un po' mi preoccupa anche di Sanremo, perché so che lì non c'è tempo per lui. Sono evoluta tantissimo dall'anno scorso.

Come nasce Radio Sakura?

È sicuramente l'evoluzione di Radio Gotham. C'è sempre una parte di luci ed ombre, ma mentre in Radio Gotham prevalevano le ombre, qui invece c'è tanto desiderio di luce. Ecco, comunque c'è questo forte dualismo tra confidence, una donna forte e un'altra molto nostalgica, molto intimo. È un album molto più intimo rispetto al primo, però abbiamo esplorato col sound da pazzi. La musica deve piacere prima a me ed è la musica per me migliore che io ho mai fatto, in più in brevissimo tempo: il disco si è scritto praticamente da solo

Come nasce il titolo dell'album?

Per me rappresenta proprio la fioritura in Giappone dei fiori di ciliegio. Un attimo di fugace bellezza che poi cade subito dopo.

Intervista di Francesco Raiola

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