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Festival di Sanremo 2022

Maria Chiara Giannetta e il monologo per i non vedenti, Michela sul palco: “Non perdiamoci di vista”

Maria Chiara Giannetta dedica il suo monologo di Sanremo 2022 ai non vedenti, coloro che le hanno insegnato a vivere al buio per poter interpretare il personaggio di Blanca. Una di loro, Michela, prende la parola sul palco: “Non perdiamoci di vista”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Maria Chiara Giannetta dedica il suo monologo di Sanremo 2022 ai non vedenti, coloro che le hanno insegnato a vivere al buio per poter interpretare il personaggio di Blanca. Una di loro, Michela, prende la parola sul palco e commuove il pubblico dell'Ariston: "Volevo ringraziare Maria Chiara per aver interpretato magistralmente il ruolo di Blanca e dire una cosa: non perdiamoci di vista".

La fiction di Rai 1 Blanca ha narrato la storia di una giovane donna divenuta non vedente da bambina. Il suo forte senso di giustizia proviene dalla perdita della sorella maggiore, che muore per mano di un fidanzato violento. Nonostante la cecità, entra in polizia e affronta con coraggio i freni imposti dalla sua disabilità, uscendo dalle quattro mura del suo ufficio per dimostrare di potersi muovere all'esterno con altrettante competenze e capacità. Ad aiutarla in queste avventure i suoi amici più fidati: il cane guida Linneo, un bulldog femmina che la protegge e la conforta nei momenti più difficili, e la sua amica estetista Stella.

Maria Chiara Giannetta nella fiction Blanca
Maria Chiara Giannetta nella fiction Blanca

Il monologo integrale: "È bello andare oltre ciò che si vede"

Chiudete gli occhi e ascoltate. Quando dico ascoltare non intendo solo con le vostre orecchie, ma con tutti i vostri sensi. Il vostro respiro, annusate gli odori, sentite il sapore che avete in bocca. Avete capito di cosa si tratta? Eccoli, io li chiamo i miei guardiani, deriva da guardia, che a suo tempo deriva da guardare e mi ha fatto sorridere perché i miei guardiani sono ciechi.
Michela, subito entusiasta, mi ha mandato dei video in cui si prendeva cura della sua casa, il suo tempo è solo suo, io invece mi affanno a rincorrere il mio tempo e ho imparato grazie a lei che quando voglio mi posso fermare. Marco e Sara li ho conosciuti nei teatri di posa di Blanca, luoghi affollati e pieni di ostacoli, dove si muovevano con attenzione, con calma. Non avevano difficoltà a chiedermi di aiutarli e ho pensato a tutte le volte che ho avuto timore di chiedere aiuto, che stupida. Maria è stata una valanga, piccoletta, sempre sui tacchi. Faceva di tutto, correva, andava in bici, a 19 anni è salita su un treno per Roma senza cane né bastone, e ha trovato lavoro in un call center. Ha partecipato ai giochi paraolimpici ad Atlanta, prendendo due bronzi e un argento. Un grande insegnamento, grazie. C’è stata anche Veronica che ci sta seguendo da casa, fondamentale per la conoscenza dei cani guida. Campionessa nazionale di scherma non vedenti e con Ulma, il suo cane, sono un’unica entità. Ho pensato di chiederle come fanno quando ci sono gli ostacoli alti e lei mi ha detto che quelli te li prendi in faccia. Grazie anche a lei. Blanca è tutti loro, la somma delle loro qualità e io ho imparato che è bello mettersi un vestito elegante e truccarsi, ma che è altrettanto bello andare oltre ciò che si vede. E ho scoperto che ciò che non conosco è di una bellezza infinita ed umana. Nei loro panni per mesi è stata una figata.

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