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Faraone sul concerto de Il Volo ad Agrigento: “Biglietti regalati ad amici e autorità, beneficenza dimezzata”

Davide Faraone denuncia quanto ritiene sia accaduto nell’ambito dell’organizzazione dei concerti de Il Volo, parte del progetto “Natale ad Agrigento”, trasmessi su Canale 5: “Il ricavato sarebbe dovuto andare in beneficenza, ma metà platea non ha pagato. Posti regalati ad autorità, amici, amici degli amici”.
A cura di Stefania Rocco
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Davide Faraone, deputato di Italia Viva, critica aspramente quanto accaduto lo scorso anno nell’ambito del progetto “Il Volo – Natale ad Agrigento”, due concerti del celebre trio tenutisi il 31 agosto e il 1° settembre 2024, inseriti nelle celebrazioni per Agrigento Capitale della Cultura 2025.

Eventi già finiti al centro delle polemiche per la surreale scelta di chiedere agli spettatori di indossare abiti invernali — in piena estate — per esigenze televisive (il concerto è stato infatti trasmesso a dicembre 2024 su Canale 5). Ma secondo Faraone, le criticità non si sarebbero limitate a tale aspetto: l’operazione, costata oltre un milione di euro di fondi pubblici, avrebbe prodotto meno della metà del ricavato previsto per la beneficenza, a causa di numerosi biglietti regalati.

La denuncia di Davide Faraone

Leggete questa storia e trattenete il senso di nausea. Ruota attorno a due concerti de Il Volo, inseriti nelle celebrazioni per Agrigento Capitale della Cultura 2025”, ha scritto Faraone in un tweet, dando il via a una dura critica sull’intera vicenda: “L’evento, tenutosi il 31 agosto e il 1° settembre dello scorso anno, portava un titolo surreale: ‘Il Volo – Natale ad Agrigento'. In piena estate, sotto il sole siciliano, ma registrato per andare in onda a dicembre su Mediaset. Costo complessivo per le casse pubbliche: 1.249.976,62 euro. Sì, avete letto bene. Oltre un milione di euro per un’operazione confezionata su misura per la TV, pagata profumatamente anche all’emittente stessa”.

Al centro della polemica, anche il fallimento sul piano previsto a proposito della raccolta fondi: “In mezzo a tanto sfarzo, l’unica nota positiva sembrava essere la destinazione del ricavato in beneficenza: 80 euro a biglietto, 300 posti per serata. Totale atteso: 48.000 euro a sera, 96.000 in due giorni. Peccato che, a conti fatti, l’incasso sia stato appena 42.239,65 euro. Meno della metà”.

Il motivo? Secondo Faraone è chiaro: “Cos’è successo agli altri soldi? Semplice: metà platea non ha pagato. Posti regalati ad autorità, amici, amici degli amici. Proprio quelli che, potendo, avrebbero dovuto dare di più, non di meno”. Il tutto, a fronte delle rassicurazioni istituzionali: “E dire che, all’epoca, il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco di Agrigento Francesco Micciché giurarono solennemente: ‘Niente favoritismi’”.

Il paradosso del “concerto di Natale” ad agosto

Faraone sottolinea anche l’assurdità della cornice in cui l’evento è stato organizzato, tornando sulla vicenda della “messinscena natalizia” allestita in pieno agosto:

Pace se gli spettatori, dal momento che l’evento sarebbe stato trasmesso in tv a Natale, sono stati costretti a presentarsi imbacuccati nonostante l’afa estiva, questa storia non è solo ridicola, non certifica solo uno spreco. È soprattutto l’emblema di una certa cultura del potere che usa il denaro pubblico per farsi bella e poi predica moralità agli altri. Un concerto finto Natale, con biglietti finti e beneficenza dimezzata. L’unica cosa autentica, alla fine, è stata la presa in giro.

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