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Beppe Vessicchio: “Penso che la mia storia con la Rai sia finita, ma a Sanremo potrei tornare”

Dopo la prima sentenza sul contenzioso legale tra Vessicchio e la Rai, l’ex professore di Amici racconta la vicenda in un’intervista al Giornale, spiegando che l’attesa dei successivi gradi di giudizio potrebbe rendere impossibili altre collaborazione con l’azienda. Ma per Sanremo lascia aperto uno spiraglio.
A cura di Andrea Parrella
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Beppe Vessicchio e Sanremo, un binomio eterno che ogni anno si ripropone come tema: ci sarà o non ci sarà? Lo storico direttore d'orchestra, divenuto celebre soprattutto per le sue presenza all'Ariston, sembra allontanarsi sempre di più da quel palcoscenico. Non per sua volontà, ma per effetto delle vicende legali che lo vedono in combutta con la Rai.

“E chi lo sa se dirigerò al Festival anche nella prossima edizione“, ha detto Vessicchio in un'intervista a Il Giornale: “Dipende da chi ci va. Se è un amico mi chiama, altrimenti no. Ad esempio Mario Biondi mi chiamerebbe”. L'intricata questione legale che vede interessati Vessicchio e la Rai riguarda una questione di diritti, visto che l'ex professore di Amici ha intentato causa alla Rai affinché gli fossero riconosciuti i diritti di alcune musiche da lui composte, ovvero quelle per uno dei programmi più seguiti di sempre "La prova del cuoco". Procedimento per il quale c'è stata una prima sentenza nei giorni scorsi che ha dato sostanzialmente ragione a Vessicchio.

Vessicchio a Sanremo, ma solo come direttore d'orchestra

Ma si tratta di una vicenda non conclusa, visti i successivi gradi di giudizio, che potrebbe quindi rendere impossibile una sua eventuale partecipazione a Sanremo in vesti differenti da quelle in cui lo abbiamo sempre visto. Se l'anno scorso aveva infatti partecipato a Muschio Selvaggio con Fedez e Luis Sal, Vessicchio ha rivelato che negli anni scorsi si era aperta una finestra per una sua partecipazione come conduttore:

Ci aveva pensato Claudio Baglioni all’epoca di Claudio Bisio e Virginia Raffaele. Aveva pensato un ruolo per me e anche il vicedirettore Fasulo era d’accordo.

Tutto saltò, però, proprio in virtù del contenzioso legale: "Lo bloccò l’ufficio scritture della Rai. C’è un procedimento che mi riguarda per una questione di diritti connessi. Non s’è più fatto niente. Al momento non posso ancora avere contratti con Rai.  Visto quanto in media durano processi e appelli in Italia, penso che la mia storia con la Rai sia finita.

Sul palco come direttore d'orchestra potrebbe tuttavia esserci anche nel 2024, ammesso che gli artisti scelti in gara lo coinvolgano: “Quella è un’altra cosa – spiega Vessicchio – Lì ti chiamano i cantanti o le casa discografiche, mica Viale Mazzini”.

La sentenza che dà ragione a Vessicchio contro la Rai

Intanto la prima sentenza del contenzioso legale tra Vessicchio e la Rai sembra apprestarsi a scrivere un pezzo di storia nell'ambito del diritto d'autore musicale. Stando a quanto riportato dall'Istituto mutualistico per la tutela degli autori, interpreti ed esecutori (Imaie) in un comunicato, il Tribunale di Roma si è espresso in merito alla questione pronunciando un "verdetto storico" riguardante la tutela del diritto d'autore. Questo quanto si legge: "La sentenza ha ribadito con chiarezza che anche per questo tipo di utilizzazioni è doveroso da parte dell’emittente il pagamento dei diritti" continuando poi: "al maestro Vessicchio, al Nuovo Imaie e a tutti i soggetti della filiera coinvolti che si erano associati nella controversia come parte in causa, la Rai dovrà riconoscere i diritti di utilizzazione per questa tipologia di sfruttamento come anche per quelli pregressi".

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