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Festival di Sanremo 2023

A Venezia arriva “Marcia su Roma”, un film sulla minaccia del fascismo: c’è anche Giorgia Meloni

Il Festival parte tra le polemiche con “Marcia su Roma” che inserisce Meloni, Bolsonaro e Putin tra i titoli di coda. Il regista: “Il clima è pericoloso”. Fratelli d’Italia: “Venezia altera la par condicio”.
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La Mostra del Cinema di Venezia si apre con le polemiche. Il docu-film "Marcia su Roma" del regista Mark Cousins  mostra le immagini di Giorgia Meloni, Vladimir Putin e Jair Bolsonaro, avvisando del pericolo che un nuovo fascismo si stia affacciando sul mondo. Proteste da parte di Fratelli d'Italia, Daniela Santanché: "Per il momento dico che preferisco “La marcia su Roma” di Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. Loro hanno saputo raccontare meglio il clima di quegli anni". 

Le parole del regista

Mark Cousins ha spiegato il motivo per cui ha scelto di chiudere il suo docu-film con i politici di estrema destra tra i titoli di coda, in particolare parlando di Giorgia Meloni:

Sono straniero e non voto qui ma il modo in cui Meloni ha parlato a Vox in Spagna dicendo `no Lgbt, sì all’universalità della Croce’ è simile a quello delle crociate dell’undicesimo secolo ed è pericoloso perché mette in difficoltà la sicurezza delle minoranze e questo sento di avere il bisogno di dirlo.

Il film arriverà nelle nostre sale dal 20 ottobre e prende spunto da una lettura filologica del documento ufficiale di propaganda fascista `A noi´, del 1923. Si conclude con ‘Bella ciao' cantato da Alba Rohrwacher che interpreta Anna, una donna di umili origini dapprima convinta sostenitrice del regime e poi molto critica.

Le polemiche

Federico Mollicone, responsabile della Cultura di FdI ha detto "Riteniamo assurdo l’inserimento di immagini di Giorgia Meloni nel docufilm “Marcia su Roma” e ci domandiamo il perché il Festival le abbia inserite in rassegna. Da sempre, abbiamo sostenuto il Festival di Venezia come una eccellenza nazionale e continueremo a farlo. Però, pur rispettando la sua autonomia e indipendenza, crediamo che tali immagini alterino la par condicio della campagna elettorale e per questa ragione presenteremo un’interrogazione al ministro Franceschini. Lascia l’amaro in bocca che questa importante kermesse venga utilizzata come un improprio strumento di propaganda".

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