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“Jannik Sinner italiano per caso e riluttante”: scoppia la polemica dopo le parole di Corrado Augias

La replica di Arno Kompatscher, Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma del Trentino Alto Adige: “Modo pericoloso di concepire l’identità nazionale”.
A cura di Daniela Seclì
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Polemica per le parole di Corrado Augias su Jannik Sinner. In un editoriale lo ha definito "un italiano per caso" e "riluttante", pur evidenziandone l'innegabile talento come tennista. In queste ore è arrivata la replica di Arno Kompatscher, Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma del Trentino Alto Adige: "Modo pericoloso di concepire l’identità nazionale".

Cosa ha detto Corrado Augias su Jannik Sinner

Corrado Augias, in un editoriale pubblicato da Repubblica con il titolo "Bolzano tra Sinner e il voto", ha detto di reputare il tennista "un atleta di eccezionale talento", ha riconosciuto il duro lavoro del tennista e ha sottolineato quanto sia "motivo d'orgoglio" vederlo indossare la maglia azzurra. Ma ha aggiunto: "Tuttavia, Sinner resta un “italiano” riluttante", menzionando l'episodio in cui rifiutò l'invito di Mattarella al Quirinale. E dopo avere esposto la sua tesi, ha concluso:

In breve, Jannik resta un italiano per caso, figlio dell’ambigua situazione di quella provincia di Bolzano dove domenica prossima si andrà al voto di ballottaggio.

Parole che hanno suscitato polemica.

La replica di Arno Kompatscher

Arno Kompatscher, Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma del Trentino Alto Adige, ha replicato a Corrado Augias con una lettera pubblicata su Repubblica. Dopo avere ripercorso i fatti storici che hanno caratterizzato il territorio che rappresenta, ha aggiunto:

Mi dispiace sempre molto vedere giudicata l’italianità dei sudtirolesi di lingua tedesca e ladina, questo mi porta ad empatizzare anche verso tutte le altre patenti di italianità che vengono rivolte alle persone che – per una ragione o per l’altra – divergono dallo stereotipo classico che la narrazione del Paese ha creato nel tempo. Mi inquieta, infatti, vedere che ancora oggi non siamo paghi dell’insegnamento che il concetto del popolo unico, di una monolitica identità nazionale, è ciò che ha contribuito in primo luogo al disastro della prima metà del secolo scorso. Confido pertanto che, nell’esprimere il mio punto di vista in merito, possa contribuire a modificare questo modo, secondo me pericoloso, di concepire l’identità nazionale.

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