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Fabio Fazio: “Gianni Minà è stato ingiustamente dimenticato, mi aiutò a portare Maradona in Rai”

L’appello di Fabio Fazio lanciato durante RaiNews di ricordare il lavoro di Gianni Minà: “È stato ingiustamente dimenticato ed è un grande peccato per lui e per tutti noi”.
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La morte di Gianni Minà stende il velo luttoso su tutto il mondo della cultura e della televisione italiana. Fabio Fazio, intervenuto a RaiNews per un ricordo, rivela: "Quando ho cominciato da ragazzino a fare le imitazioni, la mia fortuna fu quella di imitarlo". Ricorda poi il triste e solitario finale di Gianni Minà, dimenticato da molti, messo ai margini per le sue idee politiche: "Gianni Minà è stato ingiustamente dimenticato ed è un grande peccato, non solo per lui ma per tutti noi. Stiamo perdendo la consapevolezza delle cose veramente importanti, che fanno non soltanto la storia della televisione, ma le cose che dovrebbero servire per fare la nostra storia quotidiana".

Il ricordo di Fabio Fazio

Fabio Fazio ha ricordato la grande influenza che Gianni Minà ha avuto nella sua carriera: "Era sempre in movimento, era disordinato nel senso che andava di continuo avanti e indietro".

Ho grandissimo affetto per Gianni Minà e la sua scomparsa mi turba moltissimo. Quando ho cominciato da ragazzino a fare le imitazioni, la mia fortuna fu quella di imitare Gianni Minà e feci questa imitazione e lui venne ospite del mio programma, da lì iniziammo a conoscerci. Ero un ragazzino, era il 1984. Da allora, tante volte mi ha aiutato. Per portare Maradona in trasmissione a Che tempo che fa, fu lui ad aiutarci. E molte volte ancora ci siamo incontrati. Una volta andai ospite a Blitz, forse era l'ultima puntata. Ero un ragazzino, lui mi chiamò per fare la sua imitazione e durante la pubblicità, lui non c'era. Mi misero davanti alla telecamera e dissero: siccome non torna, inventati qualcosa. Lui arrivò tre secondi prima e disse: scusatemi ero a telefono con John Baez. La sua curiosità era unica. Gianni Minà era un giornalista col gusto del racconto come pochi, aveva voglia davvero di conoscere le storie e le persone. Era sempre in movimento, era disordinato nel senso che andava di continuo avanti e indietro. Gianni Minà è stato ingiustamente dimenticato ed è un grande peccato, non solo per lui ma per tutti noi. Stiamo perdendo la consapevolezza delle cose veramente importanti, che fanno non soltanto la storia della televisione, ma le cose che dovrebbero servire per fare la nostra storia quotidiana. La cosa migliore che si possa fare è riproporre nel modo più corretto una parte del suo lavoro. Le sue interviste sono straordinarie nel verso senso della parola, non solo per la qualità degli intervistati. Lui era ben consapevole che di quelle storie lui non era il protagonista. Non è da tutti, anzi non lo è quasi mai.

"Gianni Minà non giudicava le persone"

E sulla grande amicizia e sulla grande curiosità nei confronti dei personaggi più contraddittori come Diego Armando Maradona:

Non era giudicante nei confronti degli altri. Aveva questo atteggiamento di comprensione e di curiosità negli umani. La sua difesa estrema nei confronti di Diego Armando Maradona è stata un esempio. Lo ha sempre compreso, difeso, accettando le sue debolezze, cercando di capirle e di non giudicarle. Perché questo era il suo carattere nei confronti degli esseri umani e tanto più erano contraddittori questi personaggi, lui più se ne interessava. La sua forza era quella di non fermarsi mai alle apparenze.

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