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Sopaf: arrestati i fratelli Magnoni

Le fiamme gialle hanno fatto scattare le manette per Ruggero, Aldo, Giorgio e suo figlio Luca Magnoni: le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa, appropriazione indebita e frode fiscale.
A cura di D. F.
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Ruggero, Aldo, Giorgio e suo figlio Luca Magnoni sono stati arrestati dalle fiamme gialle nell'ambito di un'inchiesta riguardante la Sopaf, holding di partecipazione finanziaria. In queste ore sono in corso altri arresti e perquisizioni. La magistratura di Milano contesta i reati di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa, appropriazione indebita e frode fiscale. La Guardia di Finanza avrebbe accertato una distrazione di oltre 100 milioni di euro dal patrimonio della Sopaf, società in regime di concordato preventivo.

Ma chi sono i Mangioni? Si tratta di personaggi molto noti nel mondo della finanza. Ruggero è stato vice presidente europeo di Lehman Brothers, presidente di Nomura Italia  e in passato ha partecipato anche alla scalata Telecom. Anche Aldo è intervenuto nella scalata a Telecom, ma è noto soprattutto per essere stato il fondatore di Oak Fund. Giorgio e Luca (quest'ultimo suo figlio) sono invece ad e consigliere di Sopaf. Non solo: Giuliano, padre di tre dei quattro arrestati, fu consuocero del finanziere Michele Sindona.

Oltre ai Mangioni le fiamme gialle hanno arrestato anche Andrea Toschi e Alberto Ciamperoni. Il primo è stato in passato presidente di Arner Bank e amministratore delegato della società di gestione risparmio Adenium, controllata al 100 per cento da Sopaf. Tra gli indagati, alcuni si sarebbero intascati fondi per 50 milioni di euro della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e periti commerciali, e di sette milioni di euro dell'Inpgi, istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani.

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