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Per l’Australian Day barista scrive: “Il giorno delle teste di c****”. Locale distrutto

Un barista australiano ha coloritamente criticato l’Australian Day, la festa nazionale del paese.
A cura di D. F.
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Pochi lo sanno, ma il 26 gennaio di ogni anno è l'Australia Day, cioè la festa nazionale ufficiale dell'Australia. Essa ricorda lo sbarco della First Fleet nella Baia di Sydney, avvenuto il 26 gennaio del 1788,ed è un evento molto sentito da milioni di australiani malgrado celebri l'invasione di quella terra da parte dei colonizzatori. Ma poco importa, come è noto certi "dettagli" storici vengono sovente ignorati. Chi non ha dimenticato quegli eventi, che ebbero come conseguenza la cacciata degli indigeni e in molti casi anche la loro uccisione, è il proprietario di un bar, Matt Chun, che in concomitanza con uno degli eventi più sentiti dell'anno ha avuto la non brillante idea di scrivere su una lavagna, esposta poi al pubblico, "giorno delle teste di c****". Un messaggio provocatorio che ha avuto conseguenze incredibili, ben più gravi di quanto ci si potesse aspettare.

Il bar è stato infatti vandalizzato nel giro di poche ore soprattutto da militanti dell'estrema destra australiana, che a centinaia hanno distrutto tavoli, sedie e finestre. Anche l'account facebook dell'ingenuo barista è stato preso di mira e la foto della lavagna con l'insulto è stata condivisa decine di migliaia di volte. Poi so o arrivate anche le minacce di morte. "E' incredibile – ha dichiarato Matt Chun – le conseguenze di quella scritta sono state impressionanti. Eppure credevo che quello australiano fosse un popolo ironico, anche  perché non trovo sia carino celebrare l'invasione di un continente e il tentato genocidio dei suoi abitanti indigeni".

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