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Naufrago cannibale o eroe? La storia dell’uomo sopravvissuto 15 mesi in mare

Quella di Josè Salvador Alvarenga è una storia incredibile. Una storia, però, dalla quale l’uomo avrebbe omesso alcuni particolari. Come quello di aver mangiato il proprio compagno per sopravvivere. La famiglia di quest’ultimo ora chiede un risarcimento di 1 milione di dollari.
A cura di Biagio Chiariello
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 Naufrago eroe o cannibale salvo dopo aver mangiato un altro uomo? La storia di Josè Salvador Alvarenga un paio di anni fa aveva fatto il giro del web. Ritrovato a fine gennaio 2014 sulla spiaggia di Ebon, un atollo delle Isole Marshall, circa 3.800 chilometri a ovest delle Hawaii, il 36enne raccontò di essere sopravvissuto per 15 mesi in mare aperto, alla deriva nell'Oceano Pacifico, nutrendosi solo di pesci, uccelli e sangue di tartaruga. Questo, almeno, era quanto aveva riferito alle autorità. Ma oggi, almeno, secondo quanto riporta ‘The Independent’, sembra essere emersa un’altra inquietante verità.

La storia di Alvarenga era stata raccontata in un libro scritto da un giornalista del Guardian dopo 44 interviste, ma nella trama che sembra quella di Cast Away, ci sarebbe un elemento oscuro: la morte di Ezequiel Cordoba, 22 enne. Alvarenga raccontò di essere partito dalle coste messicane nel novembre del 2012 per una battuta di pesca di due giorni.

Insieme a lui c’era appunto Cordoba, a cui aveva dato 50 dollari per accompagnarlo nella spedizione. Ora è emersa la notizia che la famiglia (molto povera) del giovane scomparso ha fatto causa al 36enne per un milione di dollari, accusandolo di aver mangiato il corpo del ragazzo. In base al suo racconto, il compagno era morto di stenti. Quando fu ritrovato dai soccorritori, Alvarenga affermò di aver tenuto il cadavere di Ezequeil a bordo dell'imbarcazione per quasi una settimana, affinché gli tenesse compagnia. Poi avrebbe deciso di scaricarlo in mare, anche in preda ad allucinazioni.

 Peraltro la denuncia segue di qualche mese la richiesta del suo ex avvocato di avere il 50% dei proventi del volume, “438 Days: An Extraordinary True Story of Survival at Sea”, sulla disavventura di Alvarenga. Quest’ultimo intanto è tornato nel suo villaggio di San Francisco Menéndez, nel Dipartimento di Ahuachapán, in El Salvador. Vive in una casa in affitto coi genitori e la figlia.

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