Lo squalo bianco dell’acquario giapponese di Okinawa è morto: esperimento fallito

E’ terminato nel peggiore dei modi l’esperimento tentato all’Okinawa Churaumi Aquarium in Giappone, dove un grande squalo bianco è morto dopo appena tre giorni di quella che a tutti gli effetti era una sorta di prigionia. L’animale, un grande maschio lungo 3 metri e mezzo, era catturato da un gruppo di pescatori, al largo della costa che si affaccia su Yomitan, piccola località nei pressi di Okinawa. L’idea era di quello si esibirlo al pubblico del noto acquario nipponico per attirare più visitatori possibili. Ma lasciare un esemplare di grande squalo bianco in cattività è molto difficile in quanto l’animale ha bisogno di nuotare costantemente per estrarre l'ossigeno dall'acqua marina e mantenere stabilire la sua temperatura corporea. E non a caso i problemi sono cominciati sin da subito, con l'animale che si rifiutava di collaborare, di mangiare, finendo per nuotare incessantemente nella sua vasca cercando, probabilmente, una via di fuga. Gli sforzi per immettere ossigeno nella vasca attraverso un apposito serbatoio si sono rivelati fallimentari e alla fine il pescecane è morto.

Quando la notizia dello “squalo rinchiuso nell’acquario” ha cominciato a circolare in Rete, l’ondata di indignazione levatasi è stata prorompente. Un funzionario della People for the Ethical Treatment of Animals, o PETA, in Asia, ha definito la situazione "crudele e sbagliato”. "La causa della morte è chiara: Cattività. Lo squalo non doveva morire così", ha detto Jason Baker, vice presidente della principale associazione animalista. Keiichi Sato, ricercatore dll’Okinawa Churaumi Aquarium, ha detto che l'acquario “si è attenuto alle leggi giapponesi e internazionali per salvaguardia degli animali” e ritiene che “lo sforzo che abbiamo fatto ha contribuito all’istruzione e alla scienza”. “Molti visitatori ci avevano chiesto di esporre il grande squalo bianco", ha detto in un'intervista telefonica da Okinawa.