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Bimbo di 4 anni si fa la pipì addosso: la sorella lo butta nell’acqua bollente. Morto

Il caso di Jamal Dunlap, americano, di Clayton County (Georgia), ha sconvolto l’America. La sorella di 15 anni, dopo essersi accorta che si era fatto la pipì addosso, ha deciso di punirlo in maniera severissima. E la zia non avrebbe mosso un dito. Ora entrambe sono in galera.
A cura di B. C.
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La zia di Jamal
La zia di Jamal

Una punizione che neanche la mente più squilibrata riuscirebbe a pensare, quella che è stata assegnata dalla sorella 15enne a Jamal Dunlap, 4 anni:  il piccolino è stato frustato con una cintura di pelle e poi infilato in una vasca piena di acqua bollente nella casa di Clayton County, negli Stati Uniti, nella quale vivevano con la zia Aleisha Harris, 30 anni. La colpa del bimbo? Si era fatto la pipì addosso. I media americani raccontano una tragedia che lascia veramente sbigottiti. Per la cronaca, Jamal è deceduto dopo 24 ore di agonia senza che nessuno dei suoi parenti, muovesse un dito per aiutarlo o per chiamare un’ambulanza.

I fatti risalgono a mercoledì scorso. La teenager sarebbe andata su tutte le furie, perdendo la pazienza con il piccolo Jamal. Lo ha picchiato, ma ha deciso che le botte non bastavano: il bimbo sarebbe stato immerso nell'acqua a circa 70 gradi: per una giornata intera la ragazzina e la zia non avrebbero chiamato i soccorsi, così che il piccolo non ricevuto alcuna cura. 24 ore da incubo per un bambino di appena 4 anni, che alla fine è stato colto da una crisi respiratoria: è morto appena mezz'ora dopo l'arrivo in ospedale. Secondo il medico legale, aveva diverse ferite procurate dalla cintura e ustioni di secondo e terzo grado sul 40% del corpo. “Non hanno fatto alcun tentativo per salvarlo – ha detto a WSBTV Joseph Woodall, della polizia – È uno dei casi peggiori che io abbia mai visto in tutta la mia vita”.

Sia la sorella 15enne che la zia di Jamal sono state arrestate. La ragazzina comunque sarà giudicata come un adulto: entrambe devono rispondere dell'accusa di omicidio di primo grado e crudeltà nei confronti di un bambino. Secondo il fratello di Aleisha, la donna avrebbe scelto di non chiamare i soccorsi perché non sapeva se la famiglia disponeva di un'assicurazione sanitaria. Probabilmente avrebbe dovuto pagare di propria tasca i soccorsi. Jamal e la sorella le erano stati dati in affidamento dai genitori che non sarebbero mai più tornati a riprenderli.

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