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Siria: i ribelli assaltano la Tv, la moglie di Assad fugge in Russia

Mentre continuano gli scontri nel centro di Damasco attesa per il voto del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Mistero intanto sulla sorte di Assad che per i ribelli sarebbe fuggito sulla costa, mentre la moglie Asma avrebbe trovato rifugio in Russia.
A cura di Antonio Palma
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Siria: i ribelli assaltano la Tv, la moglie di Assad fugge in Russia

Siamo ormai alla resa dei conti finale tra il regime di Assad e i ribelli siriani dopo l'attentato di ieri alle più alte cariche politiche e militari del Governo che ha decapitato i vertici della sicurezza interna siriana. Si combatte edifico per edificio nel centro di Damasco e le vittime ormai si contano a migliaia, secondo le Ong sul posto, solo ieri più di duecento persone sono state vittime delle violenze tra cui purtroppo moltissimi civili. Gli insorti hanno annunciato per oggi l'attacco contro l'edificio della tv di Stato per impossessarsene e hanno lanciato l'ultimatum ai dipendenti affinché lascino le loro postazioni immediatamente prima dell'assalto finale. Intanto nei dintorni dell'emittente si susseguono colpi di arma da fuoco e forti esplosioni, sintomo di combattimenti accaniti tra le due fazioni.

Assad forse scapato sulla costa – I combattimenti nel centro della capitale siriana procedono ormai da giorni e gli scontri sono arrivati anche nei pressi del palazzo presidenziale e del quartier generale delle forze governative. Del presidente Bashar al-Assad però fino a questo momento non si hanno notizie ufficiali, anche se secondo i ribelli sarebbe scappato da Damasco per rifugiarsi sulla costa rimanendo a Capo del Governo. Incerta anche la sorte e la posizione della moglie di Assad, Asma, che secondo fonti di stampa inglesi dopo l'attentato si sarebbe rifugiata al sicuro in Russia. Intanto come ha annunciato la tv di stato l'ex capo di Stato maggiore della Difesa è stato nominato nuovo ministro della difesa al posto di Daoud Rajha, rimasto ucciso nell'attentato di mercoledì.

Attesa per il voto dell'Onu – Dal mondo occidentale, nonostante la condanna dell'attentato da parte del segretario dell'Onu Ban Ki-moon, è un susseguirsi di dichiarazioni che invitano Assad a mollare, ultimo il premier britannico David Cameron, e sono in tanti quelli che già si preoccupano del dopo regime. Intanto dopo lo slittamento di ieri, oggi pomeriggio è previsto un nuovo voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulle sanzioni alla Siria, ma difficilmente si troverà un accordo sul testo viste la netta opposizione della Russia. Un altro spinoso problema della questione siriana viene soprattutto dagli Usa dove si dicono preoccupati sulla sorta degli arsenali dell'esercito che in caso di caduta del regime potrebbero finire in mani pericolose.

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