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Sigaretta elettronica, verso il divieto nei locali pubblici

Il Consiglio superiore di sanità ha dato parere favorevole a misure più restrittive nell’uso della sigaretta elettronica vietandone l’uso nei locali pubblici.
A cura di Antonio Palma
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AGGIORNAMENTO : Come pre annunciato il Consiglio superiore di sanità  ha deciso che l'uso della sigaretta elettronica dovrà essere vietato nei luoghi pubblici. Nella riunione di oggi il Css, che è un organo consultivo tecnico-scientifico del Ministero della Salute, ha dato parere favorevole al divieto delle sigarette elettroniche nei bar, nei ristoranti e negli uffici. Il parere del Css anche se non vincolante avrà comunque effetti sulla decisione del governo che infatti aveva già preannunciato di voler intervenire sulla materia dopo la decisione del consiglio superiore di sanità.

Cattive notizie per i fumatori di sigaretta elettronica, il Consiglio superiore di sanità infatti sarebbe intenzionato ad adottare misure molto più restrittive per quanto riguarda le e-cig nei luoghi pubblici. Per il momento nulla di ancora deciso, ma secondo indiscrezioni nella prossima riunione l'Ente del Ministero della Salute potrebbe vietare senza mezzi termini l'uso della sigaretta elettronica nei locali pubblici estendendo il divieto già previsto per le normali sigarette. La decisione del Consiglio superiore di sanità sulla regolamentazione delle sigarette elettroniche sarebbe arrivato dopo l'altolà deciso dal governo francese che nei giorni scorsi ha annunciato un nuovo progetto di legge che appunto vieta l'uso delle e-cig nei luoghi pubblici.

Lo studio francese sulle sigarette elettroniche – E' da chiarire infatti che la scelta del governo d'oltralpe non è solo politica ma si basa su uno studio approfondito richiesto dal ministero della salute ad un team di professori universitari per capire pericoli ed efficacia della sigaretta elettronica e i cui risultati sono stati non proprio confortanti. Lo studio francese, che stabilisce che svaporare è comunque una forma di fumo e che non sono certe le prove di un uso come  meccanismo medico per smettere, è ritenuto "molto importante" anche dall'istituto di sanità italiano che per questo sarebbe intenzionato a seguire una strada più restrittiva.

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