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Schianto Treno-Tir, il passaggio a livello stava per essere chiuso: mancava solo una firma

L’intersezione tra i binari e la strada nel comune torinese di Caluso dove treno e tir si sono scontrati facendo due morti, doveva essere soppressa. C’è già il progetto e i soldi sono stati stanziati ma i lavori devono ancora partire a causa di lungaggine burocratiche.
A cura di Antonio Palma
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Mancava solo una firma per dare il via alla procedura di chiusura del passaggio a livello di Arè, frazione del comune torinese di Caluso, dove nella notte tra mercoledì e giovedì si è verificato il tragico incidente ferroviario tra un treno e un tir che è costato la vita a due persone. È quanto ha ricostruito Repubblica indagando sui documenti che riguardano quell'intersezione tra la statale  26 e la linea ferroviaria a binario unico Chivasso – Aosta. Quello di Arè infatti è uno dei tanti passaggi a livello al centro di annose polemiche per la sua sicurezza che ha spinto Rfi a decretare la sua definitiva chiusura nell'ambito di un vasto piano di soppressione di passaggi a livello in tutta la zona. Dopo anni di polemiche, proteste e discussioni, anche perché si tratta di una strada di collegamento tra il chivassese e la Valle d’Aosta molto trafficata, alla fine del 2017 Regione, Rfi, Ministero delle Infrastrutture, comuni e Anas erano giunti ad un accordo.

Il progetto era stato già firmato e approvato da tutti gli enti coinvolti. Si tratta però di un progetto complesso e impegnativo  che ovviamente prevede molte opere di compensazione come chiesto dai comuni locali, vale a dire  una alternativa alla strada, individuata per il punto specifico in un sovrappasso in modo che la statale 26 superi la ferrovia senza il passaggio a livello. Ci sono anche le risorse, circa 4,9 milioni di euro per realizzare anche un sottopasso riservato a pedoni e bicicletta, oltre alla strada di collegamento, ma i lavori non sono ancora iniziati perché manca la firma di Anas che ha competenze su quella strada e che sta realizzando un’altra statale a cui la nuova opera dovrà collegarsi. “Purtroppo i tempi delle opere pubbliche sono lunghi e una volta approvati gli accordi devono essere ratificati da tutti gli enti. In questo caso manca solo la firma di Anas" ha confermato l’assessore regionale piemontese ai Trasporti Francesco Balocco, aggiungendo però che "anche se ci fosse stata, non avremmo comunque fatto in tempo a far partire i lavori e evitare questa tragedia”.

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