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Ruby ter, ancora un rinvio a giudizio per Berlusconi: il processo a Siena

Rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi a Siena: il processo è uno stralcio del processo principale che si terrà a Milano a gennaio 2018, nell’ambito dell’inchiesta Ruby ter.
A cura di Annalisa Cangemi
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Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio a Siena con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Il Gup del tribunale di Siena Roberta Malavasi ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura nell'ambito dell'inchiesta Ruby ter giunta a Siena da Milano per competenza territoriale. Nell'udienza di oggi il Gup Malavasi ha respinto le eccezioni preliminari presentate dalla difesa dell'ex premier, gli avvocati Franco Coppi del foro di Roma, Federico Cecconi di Milano e Enrico De Martino di Siena, sull'incompetenza territoriale e sull'inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche.   L'ex presidente del Consiglio a Siena, avrebbe pagato Danilo Mariani, pianista delle feste di Arcore, per indurlo a falsa testimonianza sul caso delle "olgettine". Anche Mariani dovrà difendersi dalle accuse, nel suo caso di falsa testimonianza. I bonifici mensili da 3mila euro effettuati da Berlusconi al pianista come rimborsi spesa sarebbero invece dei pagamenti per "comprarlo". Il procedimento in Aula è fissato per il prossimo primo febbraio.

La parte che riguarda Siena  è uno stralcio del processo principale che si aprirà a gennaio nel 2018. La decisione di spacchettare il procedimento è stata presa il 29 aprile 2016 da un gup di Milano: gli atti a sette diverse procure, tra cui quella di Torino, dove il Cavaliere sarà processato per corruzione in atti giudiziari insieme alla modella Roberta Bonasia.

Karima El Mahroug, in arte Ryby, è una delle donne dello scandalo del Bunga Bunga. Il caso coinvolse oltre all'allora premier Silvio Berlusconi anche il giornalista Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, la giovane, ribatezzata Ruby Rubacuori, fu arrestata a Milano per furto. Prova di documenti fu portata in questura. Due ore dopo lo stesso presidente del Consiglio si premurò di telefonare al capo della polizia di Milano, dichiarando che la ragazza era in realtà la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Per evitare una crisi diplomatica la ragazza doveva essere subito rilasciata, così disse Berlusconi, e affidata alla consigliera della regione Lombardia del Pdl, Nicole Minetti appunto. La Minetti la condusse però dalla prostituta brasiliana Michelle Conceicao, con cui Karima viveva. Ruby disse di non aver mai avuto rapporti con Berlusconi, ma ammise di aver frequentato le cene di Arcore. In uno di questi eventi il Cavaliere le avrebbe dato una busta con del denaro, 7mila euro in tutto. All'inizio del 2011 il Cavaliere fu messo sotto inchiesta con le accuse di favoreggiamento alla prostituzione minorile e abuso d'ufficio. In primo grado arrivò la condanna per Berlusconi, mentre fu assolto in appello.

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