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Viterbo, 13enne disabile picchiato e rapinato da due ragazzi: “Gli hanno tirato rifiuti e bottiglie”

“Piangeva a dirotto e mi ha detto che era stato aggredito da due ragazzi più grandi di lui”, ha raccontato la madre. Sul caso indagano i carabinieri.
A cura di Natascia Grbic
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Un ragazzo disabile di tredici anni è stato aggredito da due ragazzi più grandi. Inseguito, picchiato, preso a bottigliate, ricoperto di immondizia e rapinato dei cinque euro che i genitori gli avevano dato per la merenda. È accaduto a Viterbo lo scorso venerdì: i genitori del ragazzino sono andati a sporgere denuncia ai carabinieri. Al momento i responsabili non sono stati ancora individuati. Il 13enne, che fortunatamente non è rimasto ferito in modo grave, è in stato di shock in seguito alla brutale aggressione di cui è stato vittima.

"Venerdì alle 14 sono andata a prenderlo alla fine delle lezioni, ma lui mi ha detto che voleva restare con i suoi compagni di classe e che sarebbe tornato a casa da solo – ha raccontato la madre del 13enne al Corriere di Viterbo – Così sono rientrata aspettando il suo rientro. Un quarto d’ora dopo, però, l’ho chiamato sul suo cellulare, piangeva a dirotto e mi ha detto che era stato aggredito da due ragazzi più grandi di lui". Il 13enne stava tornando a casa dopo essere stato con gli amici. "mi ha detto di aver incrociato lo sguardo con due ragazzi, che gli hanno chiesto cosa volesse. Lui ha fatto finto di nulla e ha proseguito per la sua strada. I due lo hanno seguito a piedi e poi lo hanno aggredito. Uno dei due lo ha tenuto fermo spingendolo contro il muro, mentre l’altro ha preso alcuni rifiuti dai masselli della differenziata di un’abitazione vicina, sistemati lungo la via e gli ha tirato contro di tutto: una bottiglia di vetro, un cartone con gli avanzi di un pezzo di pizza e altri rifiuti. Poi gli hanno chiesto dei soldi e lui, ovviamente impaurito, gli ha dato i 5 euro che gli avevo lasciato per la merenda".

Dopo aver picchiato il ragazzo, i due sono fuggiti, dandosi alla fuga e facendo perdere le proprie tracce. Quando il 13enne è stato raggiunto dai genitori, era disperato: loro lo hanno tranquillizzato e portato a casa, dove ha potuto finalmente riposarsi e stare al sicuro. Poi, la denuncia ai carabinieri, che indagano sul caso e stanno cercando di risalire ai responsabili di questa aggressione.

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