Villa Pamphilj, Kaufmann si faceva chiamare Matteo Capozzi: 5mila euro di paghetta dai genitori e girava il mondo

Rexal Ford, Francis Kaufmann. E, infine, Matteo Capozzi. Quest'ultimo è il nome che l'uomo, il presunto assassino della bimba trovata morta vicino alla mamma a Villa Pamphilj, aveva iniziato ad utilizzare dopo il suo arrivo in Italia. Con lo stesso nome aveva anche aperto un nuovo profilo sui social. Girava il mondo e, almeno secondo quanto appreso fino ad ora, sembra che in ogni nuova Stato cambiasse nome e identità. Unico fil rouge, il lavoro nel mondo del cinema, talvolta come produttore, altre come regista.
Gli inquirenti sono riusciti a risalire a quella che sembra essere la sua vera identità. L'uomo, 46 anni, è statunitense e nei registri dell'anagrafe si chiama Francis Kaufmann. In America è stato arrestato cinque volte.
In Italia viveva come senza fissa dimora, ma non viveva in condizioni precarie. Aveva con sé almeno tre sim telefoniche e alcune carte di credito a suo nome: dalla famiglia americana riceveva ogni mese fra i 5 e i 6mila dollari, come una sorta di paghetta rilasciata dai suoi genitori. A dimostrare che non si sarebbe trovato in condizioni economiche precarie, anche l'arrivo in Italia con partenza da La Valletta con un catamarano privato.

I cinque arresti negli Stati Uniti e l'arrivo in Europa
Per il momento, le uniche certezze sull'identità dell'uomo sembrano essere il nome all'anagrafe e la nazionalità statunitense. Una volta appreso il suo nome, per gli agenti dell'Fbi che stanno collaborando al caso con gli inquirenti italiani, è stato facile ricostruire il profilo dell'uomo, con precedenti penali negli Usa. Charles Francis Kaufmann, questo il suo nome, ha vissuto in America fino al 2021. Prima di lasciare gli Usa, è stato arrestato cinque volte per violenza domestica e aggressioni e ha scontato 120 giorni di carcere, per lesioni gravi.
La paghetta da parte dei genitori: "Cinquemila dollari al mese per stare lontano da casa"
Una "paghetta" tra i cinque e i seimila dollari. Questo è quanto riceveva l'uomo dai genitori come parte di un accordo privato per stare lontano da casa loro, secondo quanto riportato da un cameraman irlandese che lo aveva conosciuto con il nome di Rexal. "Si fingeva produttore cinematografico per mantenere vivo l'interesse nei suoi confronti, in realtà era un vagabondo che viveva della paghetta dei genitori", continua poi.
I due si erano conosciuti proprio nell'ambito lavorativo: firmandosi come "Rex", gli aveva inviato un'email per una commedia, The cuisine war in Dublin. Quando ha capito che si trattava di una truffa, ha chiuso i rapporti con l'uomo.

L'arrivo a Malta e il possibile incontro con la madre della bambina
Dopo aver lasciato gli Usa, Kaufmann è arrivato a Malta. Qui si presentava con il nuovo nome presente sui documenti, ottenuti con un'autocertificazione. Dall'arrivo a Malta per tutti diventa Rexal Ford. Ora gli agenti della polizia dello Sco, il Servizio centrale operativo, stanno cercando di ricostruire il periodo in cui si è trovato nell'isola. Kaufmann e la donna trovata morta a Villa Pamphilj potrebbero essersi conosciuti fra il 2023 e il 2024 e, proprio a Malta, potrebbero essersi sposati.

Di lei non si conosce ancora l'identità, sappiamo che aveva diversi tatuaggi, fra cui uno scheletro che fa surf, ne conosciamo il volto grazie ad una foto diffusa da Chi l'ha visto?. Si faceva chiamare Stella, ma potrebbe trattarsi di un soprannome, e avrebbe lavorato nel campo dell'informatica, forse come hacker.
La nascita della figlia Andromeda a Malta
A La Valletta, più precisamente, qualche mese fa sarebbe nata la loro bambina, Andromeda. Al vaglio di chi indaga tutti gli ospedali della città dove della bimba non ci sarebbe alcuna traccia: non è escluso che possa essere nata in casa. È morta, forse, a Villa Pamphilj, dove è stata ritrovata a poca distanza dal corpo della madre. Secondo quanto dichiarato dall'uomo dopo essere stato arrestato in Grecia con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere, lui sarebbe suo padre. Sono poche le altre dichiarazione: ha soltanto chiesto di non tornare in Italia, richiesta che rende più lunghe complesse le verifiche sui cellulari e sull'esame del Dna.
L'arrivo in Italia con un catamarano privato
In Italia, invece, era arrivato probabilmente lo scorso marzo, con Stella e la piccola Andromeda. Da La Valletta i tre avevano raggiunto la Sicilia a bordo di un catamarano privato, noleggiato a Malta. Potrebbero aver alloggiato in diversi bed&breakfast prima di raggiungere la capitale. Per le spese l'uomo, che una volta approdato in Italia ha iniziato a farsi chiamare Matteo Capozzi, ha utilizzato due carte di credito: al vaglio di chi indaga tutti i movimenti effettuati nel nostro Paese.

Nonostante la volontà di farsi conoscere con il nuovo pseudonimo, aveva con sé il passaporto statunitense con il nome fittizio di Rexal Ford. Se necessario, proprio come le volte in cui è stato fermato dalle forze dell'ordine a Roma, mostrava quello. Sarebbe successo almeno tre volte: Kaufmann più volte è stato visto strattonare Stella, che gli gridava contro di stare lontano dalla bambina. Senza documenti, invece, la bambina e la donna, che si faceva chiamare semplicemente Stella Ford.
Rexal Ford si fingeva uno sceneggiatore: la truffa di Kaufmann
Che si facesse chiamare Ford o Capozzi, il risultato non cambia. Francis Kaufmann curava molto la sua presenza online e faceva di tutto per nutrire un curriculum legato al mondo del cinema. Le voci riportate, i film già realizzati, i progetti che aveva in cantiere e le produzione, però, erano fittizie, proprio come i suoi nomi.Si occupava di tre società fantasma, riusciva a rendere la sua immagine più accattivante e reale possibile. Ma non era così.
Nel suo profilo dal sito di settore IMDb, sotto al nome di Rexal Ford compaiono ancora oggi titoli di film, alcuni dei quali mai usciti. Altri, invece, che nei crediti ufficiali e nelle collaborazioni non riportano il suo nome. Dal remake spagnolo di Tre metri sopra il cielo a film sul riscatto e il mondo dello sport, fino a collaborazioni con note fiction italiane come Squadra Antimafia e con altre società italiane ed europee.
Sfruttando la sua posizione e i suoi nomi, presentandosi talvolta come Rexal Ford altre come Matteo Capozzi, riusciva ad entrare in contatto con lavoratori reali del settore. Secondo alcuni, che non lo sentivano da anni, sarebbe tornato a farsi vivo qualche mese fa. Ma ormai, oggi, tutti lo conoscono anche con il suo vero nome.