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Villa Pamphili, Francis Kaufman dal carcere di Rebibbia: “Non so perché sono qui, voglio il mio cuscino”

“Voglio il mio cuscino”, queste sarebbero le prime parole di Francis Kaufman dal carcere di Rebibbia, dove si trova con l’accusa di aver ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la figlia Andromeda e di averne nascosto e abbandonato i corpi a Villa Pamphili.
A cura di Beatrice Tominic
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Francis Kaufman durante il viaggio per l’Italia.
Francis Kaufman durante il viaggio per l’Italia.
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"Sono innocente, il tribunale lo riconoscerà", queste le prime parole di Francis Kaufman dal carcere di Rebibbia dove si trova nella sezione di psichiatria, nel reparto G6 dell'istituto penitenziario, in isolamento. L'uomo, accusato di aver ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la figlia Andromeda, di neanche un anno, è arrivato nella struttura dopo l'estradizione in Italia dalla Grecia, lo scorso venerdì.

Dopo quattro giorni, martedì scorso, è stato accolto dalla Gip Flavia Costantini in interrogatorio nel corso del quale, però,è rimasto in silenzio. Ancora senza risposta le molteplici domande poste allo statunitense: ancora troppe cose non tornano sul duplice omicidio di Villa Pamphili.

Kaufman in carcere: "Voglio il mio cuscino"

Nel corso della giornata di ieri, mercoledì 16 luglio 2025, la delegazione di "Nessuno tocchi Caino" ha incontrato Kaufman in carcere nell'ambito di una visita da tempo programmata nel penitenziario romano. È a Elisabetta Zamparutti, tesoriera dell'associazione, che il quarantaseienne statunitense ha affidato le sue parole. "Non ho fatto nulla che meriti il carcere, sono innocente", avrebbe provato a dire Kaufman, che sarà giudicato nel nostro Paese.

"Kaufman si trova detenuto nel reparto G6, il personale si comporta correttamente – ha dichiarato Zamparutti – L’unica cosa è che vorrebbe avere il suo cuscino, con cui è entrato, ma che gli è stato trattenuto dandogli un cuscino normale. Dice che senza non riesce a dormire. Ma apparentemente era tranquillo".

Kaufman e l'arrivo a Roma

Che fosse destinato al reparto G6, quello dove vengono confinati i detenuti sotto trattamenti con psicofarmaci, non è una sorpresa. Ad aspettare Kaufman venerdì scorso in aeroporto a Ciampino, dove è atterrato dopo il volo dalla Grecia, anche uno psichiatra. Il viaggio, però, si è rivelato più lungo di quanto previsto. Una volta toccato suolo italiano e sceso dall'aeroplano, Kaufman ha iniziato ad accusare gli agenti dopo che, già in passato, aveva dato loro dei mafiosi.

"Mi hanno picchiato prima e durante il volo", ha detto. Poco dopo ha accusato un malore. E i poliziotti  hanno dovuto effettuare una deviazione verso l'ospedale di Tor Vergata per permettere che fosse visitato da medici e infermieri.

Sono state decine gli agenti che, in divisa e in borghese, hanno sorvegliato il nosocomio. Al termine della visita in pronto soccorso, però, non sono state riscontrate difficoltà o lesioni, fatta eccezione per una comune cervicale di cui Kaufman sembra soffra da anni.

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