Vietate ai turisti le gite di un giorno sull’isola di Ventotene: multe da 25 a 500 euro
Il Comune dell'isola pontina di Ventotene ha disposto il divieto assoluto di gite giornaliere per turisti fino al prossimo 21 settembre. Il sindaco Gerardo Santomauro ha firmato un'ordinanza lo scorso 12 agosto con la quale ha disposto, per l'appunto, il "divieto assoluto alle persone singole e/o gruppi organizzati di accedere per ragioni di turismo sull’isola di Ventotene per una sola giornata […] fino a tutto il 21 settembre". Per i trasgressori sono previste "sanzioni pecuniarie a partire da 25,00 euro e fino a 500,00 euro" e "verrà data comunicazione all'Autorità Giudiziaria, per gli eventuali provvedimenti di cui all'art. 650 del Codice Penale, salvo che il fatto non costituisca più grave reato ed ogni ulteriore provvedimento e sanzione previsto dalla normativa vigente". Chi deve recarsi a Ventotene per altri motivi firmerà un'autodichiarazione indicando di "voler accedere all’Isola di Ventotene, per una sola giornata, per ragioni diverse da quelle turistiche".
Le motivazioni del sindaco
Queste le motivazioni: è stata considerata "la situazione emergenziale sanitaria in corso dovuta alla pandemia COVID-19, che richiede la predisposizione di misure idonee a gestire il contenimento della diffusione del contagio ed assicurino la mitigazione del rischio, bilanciando la tutela della salute dei cittadini con la garanzia delle libertà individuali e le esigenze di vita delle persone" e il fatto che "nel periodo attuale ed in particolare per i mesi di agosto e settembre statisticamente si è verificato un notevole afflusso di turisti con particolare percentuale relativa a persone singole e/o gruppi organizzati, accedono sull’isola di Ventotene per una sola giornata". Questo, ha sottolineato il sindaco, comporta "oltre un maggiore impegno per assicurare al meglio i servizi essenziali di competenza dell’Amministrazione Comunale anche e soprattutto enormi difficoltà nell’attuare e gestire il distanziamento sociale cosi previsto e stabilito dalla normativa nazionale, regionale e dalla altre autorità competenti in materia sanitaria". È stato considerato inoltre il fatto che "per cause naturali quali la erosione marina e/o l’avanzata del mare, si sono fortemente ridotti gli spazi utili per la balneazione causando in pratica problemi di affollamento sulle spiagge".
