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Ventenne cade dal tetto di un palazzo nella piazza di spaccio e muore: s’indaga per omicidio

Si indaga per omicidio sulla morte del ventenne Mohamed Hatem Belal caduto dal tetto di un palazzo a Ponte di Nona. La Polizia ha aperto un fascicolo contro ignoti.
A cura di Enza Savarese
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La Polizia ha aperto le indagini per omicidio dopo la morte di Mohamed Hatem Belal, il ventenne deceduto a seguito della caduta di circa venti metri dal tetto di un palazzo in via Capitini a Roma, in zona Ponte di Nona. Ora la Squadra Mobile di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti. Il giovane, già noto alle forze dell'ordine per episodi precedenti di spaccio, è stato trovato nella notte tra sabato e domenica in posizione supina, tra le tasche solo la carta d'identità e alcune banconote, forse incasso di uno scambio illecito di sostanze stupefacenti.

L'ipotesi ancora al vaglio degli inquirenti è che il ventenne sia stato spinto nel vuoto al culmine di una violenta lite tra pusher che si sarebbe consumata sul tetto del palazzo nel quartiere di Ponte di Nona. La zona è infatti già nota alle forze dell'ordine per operazioni di spaccio, in particolare i tetti dei palazzi vengono usati dai pusher come punto strategico per allertare i complici dell'arrivo della polizia.

L'apertura delle indagini per omicidio a carico di ignoti sembra confermare l'ipotesi che Belal non sia caduto accidentalmente dal tetto, ma che sia stato spinto a seguito di una possibile lite con altri spacciatori avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsa. Essenziali per le indagini degli inquirenti non sono solo le testimonianze dei residenti della zona, ma anche le eventuali videocamere di sorveglianza posizionate in via Capitini, che potrebbero aver ripreso il momento della caduta e gli eventuali colpevoli. Il salto di circa venti metri nel vuoto è stato fatale per il ventenne, all'arrivo del 118 infatti, i soccorsi hanno solo potuto constatare il decesso del giovane, avvenuto sul colpo per le ferite riportate dopo l'impatto.

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