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Una donna rom, un uomo nero e uno con i rasta: “I manifesti della Lega contro chi occupa casa sono razzisti”

In una città divorata dall’emergenza abitativa, la Lega ha affisso dei cartelloni realizzati con l’intelligenza artificiale in cui mostra una donna rom, un uomo nero e un ragazzo con i rasta mentre vengono cacciati da una casa occupata.
A cura di Natascia Grbic
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Una donna rom, un uomo nero, un ragazzo con i rasta, un poliziotto e un carabiniere. Sembra l’inizio di una brutta barzelletta, invece è l’immagine apparsa su alcuni manifesti affissi a Roma corredati dalla scritta ‘Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore’. I cartelloni non sono firmati da un gruppo qualunque legato all’estrema destra, ma dalla Lega, partito di governo, che sponsorizza così il Decreto Sicurezza. Un tema complesso come l’emergenza abitativa a Roma trattato con immagini razziste e stereotipate, una narrazione distorta e strumentale il cui unico effetto è quello di alimentare l’odio tra poveri.

A sollevare il problema è stata l’associazione Nonna Roma, banco di mutuo soccorso che assiste gli ultimi, le persone più deboli che altrimenti verrebbero lasciate ai margini.

“Occupi una casa e non hai alternative? – si legge nel post pubblicato da Nonna Roma – Ti buttano fuori in 24 ore. Sostieni i palazzinari e non trovi soluzioni per la crisi abitativa? Benvenuto al governo. Fai un manifesto a Roma pieno di stereotipi razzisti generati da A.I.? Inaccettabile. È spuntato questo cartellone a San Lorenzo, un quartiere complesso – che conosciamo bene grazie al nostro Social Market in Via degli Equi – e che come tante aree della città ha bisogno di una forte analisi, cura e politiche costruttive. Non di questo. Questa è una propaganda costruita sull’attacco ai più deboli, che crea un immaginario insostenibile e profondamente razzista. È vergogna e divisione. E accade nel bel mezzo della città. Non possiamo più accettare questa ridicolizzazione dei diritti da parte della destra di governo, perché qui si parla della vita e della pelle delle persone”.

Roma è una città dove l’emergenza abitativa è un problema reale. Secondo un report diffuso da Roma Capitale, sono almeno 114mila i nuclei familiari in condizione di fragilità abitativa, mentre oltre 2mila sono le persone senza fissa dimora che vivono in strada. Migliaia le persone, difficili da censire, che vivono in alloggi di fortuna o in palazzi occupati. Secondo quanto riportato dal report di Roma Capitale, “alla radice del problema abitativo in Italia e a Roma c’è il divario tra le condizioni economiche della popolazione e il costo delle case e degli affitti. Dal confronto tra il salario medio, i prezzi delle abitazioni e i canoni di affitto si può notare come l’andamento dei salari in Italia non sia stato affatto adeguato a far fronte alla crescita dei costi di accesso alla casa per le popolazioni a minor reddito”.

L’emergenza abitativa è un tema da trattare con serietà, che riguarda le condizioni di vita materiali delle persone. Che non riescono ad arrivare a fine mese, a trovare un lavoro dignitoso, e che quando lo trovano spesso è sfruttato e con paghe da fame. Che a volte vivono ai margini, abbandonate dallo Stato in zone prive di servizi, e che avrebbero bisogno di politiche sociali mirate. Non di slogan fini a se stessi il cui unico scopo è costruire la figura del cosiddetto ‘invasore’, da incolpare per la crisi abitativa. Perché è più facile creare immagini con l’intelligenza artificiale che pensare a politiche strutturali concrete.

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