Uccise mamma e figlia della ex, il finanziere Christan Sodano condannato all’ergastolo

Ergastolo a Christian Sodano per il duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato. È la sentenza di primo grado della Corte d'Assise del Tribunale di Latina. Stamattina c'è stato il verdetto in aula, i giudici si sono espressi con il massimo della pena nei confronti del finanziere ventisettenne di Minturno, che ha ucciso a colpi di pistola mamma e figlia della ex, Desyrée Amato.
A leggere il dispositivo il giudice Gian Luca Soana, al termine della camera di consiglio. Il capo d'imputazione per il quale Sodano, difeso dagli avvocati Leonardo Palombi e Lucio Teson, è finito a processo per duplice omicidio volontario premeditato, aggravato da futili motivi. Oggi i giudici hanno escluso la premeditazione, disposto l'isolamento diurno per un anno, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca della pistola d’ordinanza. I giudici inoltre hanno riconosciuto l'aggravante dei motivi abietti e futili.
Il giovane, che non aveva accettato la fine della loro relazione, ha consumato i due delitti nell'abitazione della famiglia di lei a Cisterna di Latina il 13 febbraio 2024. Dopo aver ucciso le due vittime ha tentato di fare lo stesso anche con la ex, che è riuscita a scappare e a chiedere aiuto. I giudici oggi accolgono dunque la richiesta avanzata dai pubblici ministeri della Procura Valerio De Luca e Marina Marra.
La difesa: "Attendiamo le motivazioni della sentenza"
L'avvocato Teson, che difende Sodano all'Adnkronos ha commentato la sentenza: "Non accoglie pienamente la tesi della Procura, come legali attendiamo di leggere le motivazioni". "Abbiamo sentito il dovere di essere presenti a nome di tutta la comunità di Cisterna – commentano il sindaco di Cisterna di Latina Valentino Mantini e l'assessora Maria Innamorato – Quella che si è consumata non è solo una tragedia privata, ma un dramma collettivo. La violenza di genere è una vera emergenza sociale, che richiede l'impegno concreto e la presenza di tutti. Questa sentenza non è una vittoria per nessuno. Resta solo disperazione e desolazione. Qualsiasi pena non restituisce a Desirée sua madre e sua sorella, tragicamente spazzate via da una ferocia insensata".
Per la Procura Sodano "Killer freddo e chirurgico"
La Procura della Repubblica di Latina con la chiusura delle indagini a carico di Sodano lo aveva definito come un killer "freddo e chirurgico", dichiarando le uccisioni di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato come "morti annunciate". Secondo l'accusa infatti compiendo i due omicidi il finanziere aveva come obiettivo ultimo quello di far soffrire la ex. Al termine della requisitoria la richiesta della Procura per l'imputato è stata del massimo della pena con la reclusione in carcere e l'isolamento diurno di sei mesi, che i giudici hanno esteso a un anno. Attulamente si trova a Santa Maria Capua Vetere.
Nel processo a Christian Sodano si sostituite parti civili padre, fratello e sorella di Nicoletta Zomparelli, assistiti dall’avvocato Oreste Palmieri; Giuseppe Amato, marito e padre delle vittime e Desyrée Amato con l’avvocato Chiara Fagiolo; il Comune di Cisterna, assistito dall’avvocato Nicodemo Gentile; e l’associazione contro la violenza sulle donne Insieme a Marianna: "L’estate di sangue appena trascorsa, con 8 femminicidi nel mese di luglio e 7 ad agosto, mostra con evidenza quanto sia importante il ruolo delle associazioni a tutela delle donne, sia sul piano della prevenzione, che sul piano processuale. Le avvocate Felicia D’Amico e Benedetta Manasseri esprimono soddisfazione per l’esito del giudizio, che rappresenta una risposta significativa e concreta alla domanda di tante donne che ancora oggi si chiedono se valga la pena denunciare".
Il duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato
Christian Sodano il giorno dei drammatici fatti che hanno portato al duplice omicidio a Cisterna di Latina è andato a casa della ex Desyrée Amato nel quartiere San Valentino. I due stavano insieme da pochi mesi, si sonoconosciuti nel 2023, ma la loro relazione era giunta al termine. Il giorno della tragedia Sodano e Desyrée Amato hanno cominciato a litigare, lei si è chiusa in bagno mentre mamma e sua sorella sono intervenute in suo aiuto.
Sodano ha sparato contro di loro vari proiettili, per poi cercare di sfondare la porta del bagno per raggiungere la ex. Lei però è riuscita a scappare, uscendo dalla finestra, attraversando il giardino di corsa fino a raggiungere in distributore di benzina e a chiedere aiuto. Sodano davanti al giudice ha reso delle dichiarazioni spontanee davanti al giudice, facendo riferimento allo scorso anno, quando si è consumato il delitto: "Quello era un periodo non facile della mia vita".