video suggerito
video suggerito

Truffa sul Superbonus 110, a Nemi sequestrato un immobile e 500mila euro

Secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri della compagnia di Velletri, un immobile ha ricevuto il Superbonus 110 per cento, anche se privo dei requisiti previsti dalla normativa all’epoca vigente. Avrebbe ricevuto un contributo pari a 448.000 euro.
A cura di Enrico Tata
29 CONDIVISIONI
Vista sul lago di Nemi
Vista sul lago di Nemi

Truffa sul Superbonus 110 per cento. Nel centro storico di Nemi, paese dei Castelli Romani in provincia di Roma, gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato un immobile, dando esecuzione a un provvedimento emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri della compagnia di Velletri, un immobile ha ricevuto il Superbonus 110 per cento, anche se privo dei requisiti previsti dalla normativa all'epoca vigente. Avrebbe ricevuto un contributo pari a 448.000 euro. La frode, stando a quanto si apprende, sarebbe stata commessa con la compiacenza del rappresentante delegale della ditta incaricata di realizzare i lavori e del direttore del cantiere. Tutti avrebbero concorso a falsificare i documenti necessari per ricevere il credito di imposta del bonus e i titoli abilitativi per eseguire l'intervento sull'immobile.

I magistrati hanno quindi disposto una perquisizione all'interno delle abitazioni degli indagati e hanno disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti degli accusati "ai fini della confisca "per equivalente", fino a concorrenza dell'importo del credito d'imposta indebitamente fruito, pari a quasi mezzo milione di euro".

In più, all'interno dell'abitazione di uno degli indagati sono stati trovati oltre 85mila euro in contanti, probabile ricavato della truffa. Dopo il sequestro dell'immobile, i proprietari hanno installato un'impalcatura con telo ombreggiante per nascondere il cartello con le informazioni sul sequestro. Stando a quanto comunica la Guardia di finanza, gli indagati dovranno rispondere delle accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato, di falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale e di violazioni al "Codice dei beni culturali e del paesaggio", alla "Legge quadro sulle aree protette" e al "Testo Unico Edilizia".

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views