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Travolto e ucciso sulla Nomentana: chiesto il rinvio a giudizio per lo scooterista

Rinviato a giudizio il 48enne ritenuto unico responsabile della morte di Claudio Iacoponi, 64enne investito sulla Nomentana nell’ottobre 2020.
A cura di Beatrice Tominic
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Rinviato a giudizio il motociclista che due anni fa, nella giornata del 16 ottobre 2020, ha investito un uomo che stava attraversando a piedi la strada. Nell'incidente il pedone, il 61enne Claudio Iacoponi,  ha perso la vita che lavorava nella capitale ma era residente a Monastier, dove viveva con la famiglia tutti i weekend, in provincia di Treviso.

Il motociclista, un uomo di Guidonia Montecelio, oggi 48enne, è ritenuto l'unico responsabile di quanto accaduto. Per lui il pm della Procura capitolina Maurizio Arcuri ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio: fissata dal gup del Tribunale di Roma Nicolò Marino il 21 giugno del prossimo anno, a piazzale Clodio, l'udienza preliminare del processo. Come spiega il Corriere della Sera, moglie e figlia, dopo il risarcimento già ottenuto, si aspettano una risposta in sede penale.

L'incidente in cui ha perso la vita Claudio Iacopone

Il tragico incidente è avvenuto alle 6.30 del mattino del 16 ottobre 2020, all'altezza del civico 960 di via Nomentana, all'incrocio con via Gaspara Stampa, nel quadrante a nord est di Roma, zona Talenti.

Il 64enne, che si muoveva ancora utilizzando le stampelle per una frattura riportata dopo essere caduto, stava attraversando la strada quando lo scooter guidata dal 48enne, un Piaggio Mp3, lo ha travolto. Iacoponi è stato sbalzato ad alcuni metri di distanza, ha riportato un grave trauma cranico con edema celebrale ed è stato trasportato d'urgenza all'ospedale San Giovanni, dove è morto cinque giorni dopo per lesioni gravissime.

I rilievi e le considerazioni

Sul posto sono immediatamente arrivati gli agenti del III Gruppo Nomentano. Secondo loro, come confermato anche dalla perizia del consulente tecnico Fabrizio Ceramponi, l'unico responsabile è proprio il motociclista. Il sostituto procuratore in seguito scriverà che la sua colpa è consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e in violazione di precetti del Codice della Strada …per non aver regolato la velocità del proprio veicolo, che viaggiava a circa 63 km/h,  superiore al limite consentito per i centri urbani. Ne conseguiva una limitazione della capacità di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, circostanza che non gli consentiva di frenare in modo appropriato ed evitare d’investire Claudio Iacoponi.

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