192 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Termini, lavoratori ChefExpress protestano contro la chiusura e occupano i locali della stazione

Sono un centinaio i lavoratori di ChefExpress che rischiano di rimanere senza lavoro per il termine di contratto di locazione con Grandi Stazioni Retail, che non li riassorbirà in altri esercizi a causa della crisi dovuta alla pandemia. I lavoratori in fermento hanno occupato i locali, chiedendo la proroga del contratto per qualche mese.
A cura di Alessia Rabbai
192 CONDIVISIONI
Immagine

Protesta a Termini, dove i lavoratori di Chef Express hanno deciso di occupare i locali della stazione. "Resteremo qui ad oltranza, nei bar, pizzerie e fast food in attesa di risposte da parte della proprietà e della istituzioni per il futuro delle nostre posizioni". I dipendenti sono in assemblea sindacale permanente all'interno dei locali, fino a soluzione della situazione che prevederebbe, secondo quanto richiesto dai lavoratori, la proroga del contratto per qualche mese.

Un centinaio di persone perderanno il lavoro

Ad essere a rischio sono un centinaio di posti di lavoro, il 30 novembre infatti Chef Express dovrà restituire i locali adibiti alla ristorazione del piano terra della Stazione Termini, per la fine del contratto di locazione con Grandi Stazioni Retail, che ha optato per un restyling, cambiando volto al primo scalo ferroviario della Capitale, lasciando solo marchi di moda e spostando la ristorazione all'ultimo piano. I lavoratori rimarrebbero così senza lavoro dalla fine di ottobre, senza possibilità di essere riassorbiti in altri esercizi, vista la crisi dovuta alla pandemia. Ciò è accaduto anche ai dipendenti di Mc Donald's che però saranno riassorbiti in altri punti vendita del marchio americano.

"Chiediamo la proroga di qualche mese sui contratti"

"Grandi Stazioni continua a non interloquire, e basterebbe una proroga del contratto per qualche mese, fino a superare questo momento – commenta Giancarlo Desiderati, segretario provinciale della Flaica, Federazione Lavoratori Agro-Industria Commercio e Affini Uniti – Questa fretta e inamovibilità è sinceramente incomprensibile. Dall’altra parte il MiSE non interviene fino a crisi conclamata, che proprio ora sarebbe da evitare, vista la situazione generale del Paese. Nessuno muove un dito finché non si arriva al baratro. E allora i lavoratori decidono di non andarsene".

192 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views